Le era stato diagnosticato un sarcoma di Ewing
Chi è Alice Manfrini, la storia della 24 enne stroncata da un tumore: aveva raccontato sui social la sua malattia

Aveva trovato la forza di combattere e, attraverso i social, un modo per esorcizzare la malattia. Così Alice Manfrini, 24 anni, aveva iniziato a raccontare la sua vita e la sua battaglia contro un tumore, il sarcoma di Ewing, una neoplasia rara e aggressiva tipica di adolescenti e giovani adulti, spesso diagnosticata quando è già in stadio avanzato. È morta il 7 novembre, a Bologna, la sua città. Già dai primi di novembre sui social circolavano messaggi di cordoglio, ma solo qualche giorno dopo la notizia ufficiale è rimbalzata sui social. Alice era amata e conosciuta in tutta Italia.
Il sarcoma le è stato diagnosticato a febbraio 2021, il giorno dopo l’ultimo esame all’università. La prima chemio l’aveva fatta mentre preparava la tesi di laurea in Economia, poi ha combattuto con forza tra cinque cicli di chemio e vari interventi chirurgici. Ha affrontato quell’incubo con ottimismo raccontando la sua quotidianità su TikTok. Il suo profilo era seguito da oltre 48mila persone, alcuni video hanno raggiunto anche un milione di visualizzazioni. L’ultimo video appena 15 giorni fa non la ritraeva in volto ma sulle immagini di un gattino che gioca aveva raccontato ai suoi follower il suo stato di salute. Non era mai apparsa abbattuta o triste, ma sempre in lotta e positiva che tutto si sarebbe sistemato.
I primi sintomi per lei sono arrivati a giugno 2021 con un dolore al ginocchio. Dalle prime radiografie non era emerso nulla. Poi i dolori diventarono via via più forti e insopportabili. “A ottobre —raccontava in una lunga intervista a Today — ho preso il Covid e sono stata ferma un mese. Dopo ho provato a prenotare, ma i centri erano pieni perché dovevano recuperare il lavoro perso nel lockdown”, E così solo a febbraio arriva la diagnosi: sarcoma di Ewing.
Raccontava di se da casa, dall’ospedale, dall’auto, aggiornava i follower sul risultato delle analisi e sul suo stato d’animo. Raccontava che l’idea di raccontarsi sui social le era venuta durante le lunghissime ore in ospedale e nei momenti da sola che il Covid aveva reso in quel periodo molto frequenti. “Sdrammatizzare is the way – aveva detto – Questa è la mia routine: mi sveglio, so di essere così e non ne faccio un dramma”. Il seguito che ah avuto è stato impressionante.
“Mai mi sarei aspettata un simile riscontro – aveva detto, come riportato dal Corriere – Sdrammatizzare mi è venuto naturale perché sono cresciuta in una famiglia ironica ed autoironica. E mai avrei voluto che passasse un messaggio vittimistico. Il mio ragazzo, poi, è il re della burla. Mi aiutano molto le parole che mi scrivono le persone. Leggo tutti i commenti e cerco di rispondere a più persone possibile. Se quello che faccio può essere d’aiuto è per me ragione di grande felicità. Oltre ad essere un modo per invitare alla prevenzione”.
© Riproduzione riservata