Toccherà ad Antonio Filosa, cinquantadue anni di Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, rilanciare le sorti del gruppo Stellantis. Nella mattinata di ieri, John Elkann ha comunicato la scelta per il dopo Carlo Tavares. Il consiglio di Amministrazione del gruppo italo francese lo ha nominato all’unanimità. Il Cda lo ha scelto per “la sua comprovata esperienza maturata in oltre venticinque anni di attività nel settore auto, per la sua vasta esperienza in tutto il mondo, per la ineguagliabile conoscenza dell’azienda e per le riconosciute qualità di leadership”. Per Elkann, “La profonda conoscenza che Antonio ha della nostra Azienda — comprese le persone che considera il nostro punto di forza — e del nostro settore, gli consentono di essere perfettamente preparato per il ruolo di Chief Executive Officer in questa nuova e cruciale fase di sviluppo di Stellantis”.

Ancora, l’erede della famiglia Agnelli spiega come “ho lavorato a stretto contatto con Antonio negli ultimi sei mesi, durante i quali le sue responsabilità sono aumentate e la sua leadership, che ha guidato sia il Nord che il Sud America in un momento di sfida senza precedenti, ha confermato le sue eccellenti qualità. Insieme a tutto il Consiglio di Amministrazione, non vedo l’ora di lavorare con lui”. L’incarico di Filosa inizierà ufficialmente dal prossimo 23 giugno. Soddisfazione è espressa dal ministro per le imprese, Adolfo Urso: “Un’ottima scelta che conferma la rinnovata centralità dell’Italia nella strategia del gruppo”.

Il profilo dell’uomo macchina

Filosa è un “uomo macchina”, come si sarebbe chiamato una volta. La sua carriera, a partire dalla laurea in ingegneria al Politecnico di Milano, ha visto “scalare” tutte le posizioni nell’ambito del gruppo Stellantis fino ad arrivare al ruolo di Chief Operating Officer per le Americhe e Chief Quality Officer. È un manager che conosce profondamente i meccanismi interni dell’ex azienda di Torino e ha una profonda preparazione sul mercato dell’auto. Mentre il suo predecessore si è dimostrato un “asso” nella gestione finanziaria e nel far guadagnare molti soldi agli azionisti, seppur con scelte industriali assai discutibili, Filosa dovrebbe puntare molto di più sul mercato, sul prodotto e sulla soddisfazione dei clienti.

In una lettera a tutti i dipendenti, Filosa si dimostra ottimista: “Insieme daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”. E ancora: “Ho questa azienda nel sangue e non potrei essere più orgoglioso dell’opportunità che mi è stata data di lavorare con tutti voi, in ogni regione, assumendo questo ruolo”, ha continuato ricordando il suo percorso nel gruppo. “Come molti di voi sapranno, ho trascorso gli ultimi 25 anni lavorando nelle nostre regioni con funzioni diverse nei nostri brand in Europa, Sud America e Nord America. Ho iniziato come supervisore della qualità nel reparto verniciatura di uno stabilimento in Spagna, dove lavoravo di notte. Fin da quel primo incarico, sono sempre stato ispirato dall’immenso talento, dalla passione e dall’impegno delle nostre persone e dalla professionalità con cui i nostri team ci permettono di raggiungere l’eccellenza”.

Le sfide per l’Italia e il gap da recuperare con l’elettrico

Oltre a far dimenticare la discutibile gestione di Carlo Tavares, l’obiettivo di Filosa è quello di far recuperare al gruppo il gap nell’ambito del motore elettrico, tornare a crescere in Europa. Sullo sfondo resta l’impegno per l’Italia, Paese da cui Stellantis ha preso le mosse ma che poi nel tempo ha quasi “dimenticato”. Basti ricordare che la produzione di auto in Italia è in picchiata da almeno due anni e che molte delle attività della supply chain sono state trasferite in Francia, Polonia, Spagna e Marocco. Tra le prime “grane” che si troverà ad affrontare anche il destino dello stabilimento di Termoli in provincia di Campobasso. In Molise, infatti, l’ex Fiat aveva progettato la realizzazione di una gigafactory per la produzione di batterie per i motori elettrici.

L’investimento, annunciato alla fine del 2023, si è poi arenato per il mutato scenario del mercato automotive europeo ma soprattutto perché Stellantis ha da poco aperto uno stabilimento simile a Saragozza in Spagna. Non solo. Il Paese aspetta di sapere quali nuovi modelli saranno realizzati ma soprattutto Filosa dovrà chiarire il ruolo dell’Italia nello sviluppo globale di Stellantis. Sarà sempre più marginale o tornerà al centro del progetto, come auspica il Governo di Giorgia Meloni? Una eredità non proprio semplice da gestire in una Nazione che da ventiquattro mesi registra un calo di produzione industriale.

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