La 'vittima' della rappresaglia russa
Chi è Curzio Pacifici, il diplomatico italiano espulso dalla Russia dopo il caso Biot

È stato definito nel documento ufficiale consegnato all’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano “persona non grata”. È arrivata così la rappresaglia russa nei confronti dell’Italia dopo il caso di Walter Biot, l’ufficiale di Marina coinvolto in un caso di spionaggio proprio con Mosca, alla quale avrebbe venduto documenti segreti, con le autorità italiane che avevano invitato a lasciare il territorio nazionale un funzionario russo.
Oggi è quindi arrivata la ‘risposta’ di Mosca, con la cacciata Claudio Pacifici, assistente addetto alla Difesa e addetto Navale dell’ambasciata italiana in Russia, che verrà allontanato dal suolo russo “in risposta alle azioni non amichevoli e senza fondamento delle autorità italiane contro l’ufficio dell’attache militare dell’ambasciata russa a Roma”, si legge nella nota del ministero degli Esteri russo.
Pacifici avrà 24 ore tempo per lasciare il territorio della Federazione Russa. Contro la decisione di Mosca è arrivato una dura replica da parte del Ministero degli Esteri. La Farnesina in una nota ha espresso “profondo rammarico” per la decisione di espellere Pacifici. “Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle autorità italiane a difesa della propria sicurezza”, si legge nella nota del Ministero.
Secondo l’ex ambasciatore italiano a Mosca Sergio Romano la mossa di Mosca è “una guerra dei dispetti che non porterà da nessuna parte”, spiega a LaPresse. Romano ha spiegato che “siamo entrati in una fase di battaglie vane, che però finirà non appena una delle due parti deciderà di non pregiudicare ulteriormente i rapporti. L’ideale – continua Romano – sarebbe un incontro in territorio neutro. Ad ogni modo sono convinto che la situazione si sbloccherà presto. L’ambasciata non resterà comunque sguarnita, poiché in questi casi c’è sempre un incaricato d’affare che svolge le veci dell’ambasciatore”
Livornese, Pacifici prima dell’incarico a Mosca era stato dal 29 ottobre 2012 al 4 ottobre 2016 al ‘timone’ della nave Vespucci della Marina Militare come capitano di vascello. La Vespucci è una nave-simbolo per la Marina: è infatti il veliero costruito come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia navale.
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