Geolier è finito al centro di una polemica per i botti di Capodanno: fuochi, nel suo caso, esplosi da una pistola a salve. Era “solo una scacciacani” si è giustificato il rapper napoletano, tra i prospetti e le realtà più seguite e promettenti della scena italiana, prima di scusarsi. Il caso è esploso sui social, sui canali ufficiali del cantante di Secondigliano, quartiere di Napoli Nord: un video di una manciata di secondi nei quali una ragazza esplode dei colpi. “Vai vai, spara!”, si sente una voce a incitare.

Palumbo è nato a Napoli, classe 2000, cresciuto con il freestyle e ispirato da artisti come i napoletani Co’Sang, Club Dogo, Nas e Rocco Hunt. Il suo nome d’arte viene dal francese e vuol dire “secondino”: non indica però l’agente del carcere, ma la provenienza da Secondigliano. “Crescere lì ti dà una marcia in più – ha raccontato il rapper a Noisey – La mia infanzia è stata un’infanzia da grande, con mezze giornate a lavoro mentre andavo a scuola. Lavoravo con mio fratello in una fabbrica di illuminazioni, lampadari e lampadine”.

Il successo di Geolier

Il suo singolo di debutto, del 2018, che da subito ha colto nel segno, è stato P Secondigliano. A seguire sono arrivati Mercedes, Queen e Mexico. Geolier ha firmato nel 2019 per BFM Music, etichetta indipendente fondata dal rapper dei Co’Sang Luchè. Il suo album di debutto è stato Emanuele, dello stesso anno, con numerosi feat come Emis Killa, Gué Pequeno, Lele Blade, MV Killa e lo stesso Luchè.

I singoli che hanno anticipato il disco sono stati Como te, Narcos e Yacht. L’album, nel giro di neanche un anno è stato certificato disco di platino. Per Rockit.it “con il suo disco Emanuele ha debuttato nella grossa fossa del leoni con uno degli album più saldi e robusti degli ultimi tempi”.

Geolier ha preso parte nel 2020 a numerose collaborazioni come quelle con Shablo, Sfera Ebbasta, Gué Pequeno, Anna Tatangelo. A luglio è stato pubblicato Emanuele (Marchio Registrato), ri-edizione del debutto del rapper con nuove tracce e remix come Na Catena cantata con Roshelle. Dello stesso anno le collaborazioni con Gigi D’Alessio, Vale Lambo e Gemitaiz tra le altre. È comparso anche nell’album di Mace nella traccia Top Boy e in altri feat con Rocco Hunt, Emis Killa e Jake La Furia.

“Una volta – ha raccontato Geolier – sono tornato a casa con un sacco di vestiti e ho buttato 250 euro sul tavolo. ‘Papà, ha finito di piovere’. Mi ha riempito di mazzate. Chissà cosa aveva pensato vedendo quei soldi”. La sua prima canzone, P Secondigliano, l’ha scritta su un foglio e il video è stato girato con una telecamera amatoriale. “Gomorra ha dato un’idea brutta di Napoli, non è quella Napoli”, ha detto. È convinto di voler fare il rap, non il “trap-lodico”, come l’ha definito lui. I modelli musicali di Geolier si rifanno spesso ai cliché del gangsta rap. Anche tante canzoni d’amore però.

La polemica sulla pistola a Capodanno

Il video al centro della polemica è stato pubblicato prima su TikTok e poi su Instagram. La ragazza prima non riesce a esplodere colpi. Quindi l’incitamento. Poi partono quattro colpi. “Buon anno a tutti”, scritto nel post. Tra i primi a denunciare il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che sulla sua pagina social ha raccolto decine di casi simili. “Denunciati oltre duemila video di gente, soprattutto ragazze e bambini che si riprendono mentre sparano. Aspettiamo ancora le scuse di Geolier, pessimo esempio il suo”.

Scuse che sono arrivate, puntuali. Lo stesso Geolier aveva già osservato al quotidiano Il Mattino che si trattava “soltanto di una scacciacani”. Il rapper ha quindi ribadito le scuse in diretta a Radio Marte. Ha però chiarito come il caso sia stato ingigantito a dismisura, in quanto la pistola era finta e lui lo aveva anche chiarito. Forse per il cattivo esempio, ha comunque osservato, era giusto chiedere scusa per il gesto che “è brutto”. Sono comunque bastati meno secondi di quelli dello stesso video per sbatterlo in prima pagina.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.