Non è chiaro se in 27 anni di vita Lorenza Alagna abbia mai conosciuto il suo padre naturale, il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio scorso in una clinica di Palermo dopo una latitanza trentennale. Quel che è certo è che la figlia, diventata madre il 14 luglio 2021, per il suo bambino ha scelto un nome diverso da quello del nonno. Un affronto per molti mafiosi, una decisione che il boss avrebbe invece accettato, seppure con delusione, continuando a mantenere un rapporto a distanza con la sua “bambina“.

Un rapporto travagliato ma sincero quello tra l’ex primula rossa e l’unica, al momento, figlia ufficiale, che però porta il cognome della madre, Franca Maria Alagna. Un rapporto che stona con le classiche e becere tradizioni mafiose, dove mogli, figli e parenti pendono dalle labbra del padrino. Subito dopo la sua nascita, Lorenza andò a vivere con la madre a casa della nonna paterna Lorenza Santangelo, da cui ha preso il nome. Ma una volta diventata maggiorenne (si è diplomata al Liceo scientifico) la scelta rivoluzionaria nel mondo mafioso: sia lei che la madre ottennero il “permesso” di andare a vivere lontano da Castelvetrano, almeno per un periodo perché negli ultimi anni sia Franca Alagna che la figlia sono tornata a vivere nel comune che ha dato i natali a Messina Denaro.

Lorenza, nata nel dicembre del 1995, oggi ha 27 anni e secondo gli investigatori non avrebbe mai incontrato Messina Denaro, almeno nei suoi primi anni di vita. Difficile infatti pensare che in tutti questi anni non ci sia stato mai un incontro con il papà ricercato. In passato la stessa donna scrisse sui social un messaggio piuttosto eloquente: “Quanto vorrei l’affetto di una persona e purtroppo questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino…“. Poi in occasione del compleanno di Messina Denaro (26 aprile), Lorenza sempre su Facebook ha pubblicato un cuore rosso, senza alcun commento. Parole e simboli che lasciano intendere l’esistenza di un rapporto, di una comunicazione, anche a distanza, con il padre.

Due strade diverse che la stessa Lorenza rivendicava, anni fa, in una intervista al Tg2. Dietro le serrande abbassate della sua abitazione disse: “Non voglio rilasciare interviste, non voglio stare sotto i riflettori. Basta. Io sono una ragazza normalissima come tutte le altre. Voglio essere lasciata in pace. Dovete fare finta che io non esisto”.

Nel corso della sua lunga latitanza, e nei diversi pizzini ritrovati dagli investigatori, Messina Denaro veniva più volte richiamato dai suoi familiari dopo la nascita della figlia. Veniva invitato a scriverle, a conoscerla perché “sta diventando grande”. In un altro pizzino “Alessio”, così come si firmava il latitante, spiegava a Svetonio (l’alias dell’ex sindaco dii Castelvetrano Antonino Vaccarino) di non conoscere “mia figlia. Non l’ho mai vista. Il destino ha voluto così. Spero che la vita si prenda tutto da me per darlo a lei (…). Non conoscere i propri figli è contro natura”. Poi da quanto emerso in una agenda-diario ritrovata dopo il suo arrestato, il boss scriveva: “Perché Lorenza non vuole vedermi? Perché è arrabbiata con me?“.

 

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