E’ la prima donna a guidare la Corte di Cassazione. Margherita Cassano, come ampiamente previsto da diverse settimane, è stata eletta al vertice della giurisdizione ordinaria. La sua nomina è stata decisa all’unanimità dal plenum del Csm, presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Già presidente aggiunto della Suprema Corte, Cassano ha avuto la meglio nelle scorse settimane sull’altro concorrente, Giorgio Fidelbo, presidente di sezione di Cassazione, e subentra al presidente uscente Pietro Curzio, che andrà in pensione il prossimo 5 marzo. Sia Cassano che Curzio vennero eletti oltre un anno fa al termine di uno scontro tra il Csm e il Consiglio di Stato.

Dopo l’elezione nel 2019 della prima donna a Presidente della Corte Costituzionale, l’ex ministra Marta Cartabia, e nel 2022 della prima donna Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è il turno della Corte di Cassazione.

Cassano. 67 anni, vive a Firenze ma è di origini lucane. Figlia d’arte, è entrata nell’ordine giudiziario nel 1980 all’età di 25 anni. “Passo il testimone ad una presidente come Margherita Cassano di cui sono testimone privilegiato delle sue qualità” ha fatto sapere il primo presidente uscente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio. Della stessa presidente Cassano “ho avuto cognizione piena della lealtà e della generosità sul piano umano, con un grandissimo senso dell’Istituzione e delle ricadute umane che il nostro lavoro comporta”, ha aggiunto il presidente Curzio. “Oggi è un giorno importante per la Corte di Cassazione, per la magistratura e per l’intero Paese: sono onorato di passare il testimone a Margherita”, ha concluso.

Congratulazioni, al termine della votazione, anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Sappiamo tutti che si tratta della prima donna chiamata a ricoprire questo ruolo, questo non ha influito, desidero, però sottolinearlo, ricordando che 5 giorni fa ricorrevano i 60 anni dalla legge che ha immesso le donne in magistratura”. Il Capo dello Stato auspica celerità nelle nomine dei dirigenti: “La tempestività oggi dimostrata dal Consiglio possa costantemente caratterizzare il mandato consiliare appena iniziato così da assicurare la dovuta celerità alle nomine dei dirigenti”.

Felicitazioni anche dal ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Congratulazioni a Margherita Cassano, prima donna ai vertici della Corte di Cassazione. La sua nomina a primo presidente della Suprema Corte è il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere”. Cassano “sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica” aggiunge il Guardasigilli.

CHI E’ LA NUOVA PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE – Classe 1955, Margherita Cassano è entrata in magistratura nel 1980 e ha ricoperto le funzioni di sostituto procuratore presso la Procura di Firenze, componente della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, componente del Csm dal 1998 al 2002 eletta con Magistratura Indipendente, magistrato di appello destinato alla Corte di Cassazione, vice direttrice del CED – il Centro elettronico documentazione – della Corte di Cassazione, oltre che componente delle Sezioni unite penali della Corte di Cassazione. Dal 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze fino al 2020 e infine Presidente aggiunto della Suprema Corte negli ultimi anni . È autrice di numerose pubblicazioni (monografie, saggi, trattati, commentari, articoli, rassegne), in materia di diritto penale e procedura penale, settori in cui ha tenuto numerose relazioni a convegni e seminari.”Ha un eccellente profilo professionale – ha sottolineato il Presidente della Repubblica – Alle sue doti e attitudini di elevato livello unisce l’attività di studio e ricerca”. “Sono certo – ha aggiunto Mattarella complimentandosi con il Csm per la celerità della decisione – che il suo contributo sarà prezioso anche per il Csm, di cui conosce bene i meccanismi, avendo fatto parte di questo Consiglio tra il 1998 e il 2022”.

 

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