Appena nominato sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso, dello schieramento leghista, è scivolato giusto su un tema culturale. A tre giorni dalla sua nomina si esibiva su Facebook con una sua foto sorridente e una frase: “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto. (Dante Alighieri)”. Non c’è rischio di sbagliare: la frase è attribuita al sommo poeta di cui giusto in questi giorni si celebra il 700esimo anniversario della morte. Peccato che la frase in realtà sia di Topolino.

Il rischio di cadere in errore però era “facile”: la frase infatti era nella serie a fumetti in cui Topolino interpretava proprio Dante ne “L’Inferno di Topolino”, geniale albo pubblicato tra il 1949 e il 1950 con testo di Guido Martina e disegni di Angelo Bioletto. Sasso poteva provare a salvarsi in corner se non avesse deliberatamente attribuito a Dante la frase.

C’è anche infatti un titolo di Totò del 1960, “Chi si ferma è perduto” e anche un mantra di mussoliniana memoria. Recentemente anche Matteo Salvini aveva usato la stessa frase ma senza specificare di chi fosse. Potrebbe dunque averla usata con consapevolezza, sapendo che si trattava di Topolino. O forse no.

Sasso è uno degli otto segretari di schieramento leghista nel neonato governo Draghi. Insieme a lui: Lucia Borgonzoni ai Beni Culturali; Gian Marco Centinaio alle Politiche Agricole; Claudio Durigon al Mef; Vannia Gava sottosegretario alla Transazione ecologica; Nicola Molteni all’Interno; Alessandro Morelli viceministro alle Infrastrutture e Trasporti; Tiziana Nisini al Lavoro e Politiche Sociali; Stefania Pucciarelli alla Difesa.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.