È morto Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo. Anche un carabiniere morto in un attacco ai danni della vettura sulla quale viaggiava il diplomatico. Attanasio è stato portato d’urgenza in ospedale a Goma. Nulla da fare per lui. Il veicolo faceva parte di un convoglio del World Food Programme, del quale faceva parte anche il capo delegazione dell’Unione Europea.

Ancora da chiarire i motivi dell’agguato, avvenuto nei pressi di Nyiragongo. Secondo un portavoce del Virunga National Park, l’attacco sarebbe rientrato in un tentativo di sequestro di personale dell’Onu. Massima apprensione della Farnesina che ha seguito la vicenda fino alla notizia della morte del diplomatico. Il carabiniere morto nell’attacco aveva 30 anni e si chiamava Vittorio Iacovacci. Era in servizio a Kinshasa dal settembre del 2020.

Attanasio aveva 43 anni. Lo scorso ottobre aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020 “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli” e “per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà”. Era uno degli ambasciatori italiani più giovani al mondo.

Attanasio era nato a Saronno, in provincia di Varese, il 23 maggio 1977. Aveva studiato alla Bocconi di Milano, laurea in economia aziendale. Dal 2003 nominato Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica (specializzazione commerciale). Successivamente all’Istituto Diplomatico, corso di formazione professionale ‘Costantino Nigra’. Poi Sottosegretario di Stato, dal 2006 secondo segretario commerciale a Berna, in Svizzera, dal 2010 al 2013 al Consolato Generale di Casablanca, in Marocco, da Console, quindi Capo Segreteria della Dir. Gen. Mondializzazione e Questioni globali e dal 2014 Primo segretario ad Abuja (assegnazione breve), in Nigeria.

Era capo missione a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. “Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato – aveva dichiarato ricevendo il Premio Nassiriya – non lo è in Congo dove purtroppo ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani ma anche contribuire per il raggiungimento della pace”. Attanasio era sposato con Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia” che opera nelle aree più difficili del Congo.

Antonio Lamorte

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