La Chiesa dice basta ai presunti fenomeni soprannaturali. O almeno vuole frenarne la proliferazione, il sensazionalismo e togliere dubbi ai fedeli. Il Dicastero della Dottrina della Fede, infatti, ha emanato un documento – controfirmato da Papa Francesco – in cui restringe il campo della “soprannaturalità” dei fenomeni. Il vescovo locale e il Vaticano non potranno emanare “una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno”, quindi “la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio”. Quindi al massimo ci sarà un “Nihil obstat”, un nulla osta, e la dichiarazione di soprannaturalità spetterà solo al Papa, “in via del tutto eccezionale”.

Chiesta, stop ai fenomeni soprannaturali: niente obbligo per i fedeli

Il Dicastero della Santa Sede ha anche sottolineato come i fedeli non siano ‘obbligati’ a credere a presunte apparizioni e simili. “Nel caso in cui venga concesso da parte del Dicastero un Nihil obstat, tali fenomeni non diventano oggetto di fede – cioè i fedeli non sono obbligati a prestarvi un assenso di fede -, ma, come nel caso di carismi riconosciuti dalla Chiesa, rappresentano delle vie per approfondire la conoscenza di Cristo e per donarsi più generosamente a lui, radicandosi nel contempo sempre più nella comunione con tutto il Popolo cristiano”, si legge nel documento.

“Bisogna riconoscere che in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano delle criticità molto serie a danno dei fedeli e in questi casi la Chiesa deve agire con tutta la sua sollecitudine pastorale”, questo scrive il Dicastero della Dottrina della Fede. Il cardinale Victor Manuel Fernandez specifica: “Mi riferisco, ad esempio, a un uso di simili fenomeni per trarre lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale, che può arrivare persino alla possibilità di compiere atti gravemente immorali o addirittura come mezzo o pretesto per esercitare un dominio sulle persone o compiere degli abusi“. L’avvertimento del Vaticano prosegue contro “la possibilità di errori dottrinali, di indebiti riduzionismi nella proposta del messaggio del Vangelo, la diffusione di uno spirito settario, ecc. Da ultimo, esiste pure la possibilità che i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito ad un’iniziativa divina, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania o della tendenza alla falsificazione di qualcuno”.

Chiesa, stop ai sensazionalismi

Tra le indicazioni del Dicastero nel documento controfirmato dal Papa c’è anche quello di porre un freno al “clima sensazionalistico” dietro ai fenomeni soprannaturali e alle presunte apparizioni. “Il Vescovo diocesano abbia particolare cura nel contenere, anche con i mezzi a propria disposizione, manifestazioni religiose confuse, o la divulgazione di eventuali materiali attinenti al presunto fenomeno soprannaturale (ad es.: lacrimazioni di immagini sacre, sudorazioni, sanguinamenti, mutazione di ostie consacrate, ecc.), al fine di non alimentare un clima sensazionalistico”, si legge.

La stretta della Chiesa, la comunicazione della Santa Sede

“Un documento che rispecchia l’approccio pastorale che caratterizza il pontificato di Francesco e che si è reso necessario per superare difficoltà, vicoli ciechi e aperte contraddizioni accadute nell’ultimo mezzo secolo, con pronunciamenti di segno anche opposto sullo stesso fenomeno”. È il commento di Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. “La fede dei semplici è protetta innanzitutto perché nel testo si ribadisce chiaramente che la Rivelazione si è conclusa con la morte dell’ultimo apostolo e che nessun fedele è tenuto a credere ad apparizioni o altri fenomeni presunti soprannaturali, anche nel caso siano stati lungo i secoli approvati dall’autorità ecclesiastica ed esplicitamente dichiarati soprannaturali”, scrive Tornielli su Vatican News. “Al tempo stesso, si riconosce che in tanti casi queste manifestazioni eccezionali hanno provocato un’abbondanza di frutti spirituali e di crescita nella fede e dunque l’autorità della Chiesa non deve avere un aprioristico giudizio negativo, quasi che Dio o la Vergine Maria avessero bisogno dell’autorizzazione di una curia o di un dicastero vaticano per manifestarsi” ha concluso il direttore.

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