È tragico il bilancio dell’incidente sulla funivia che collega Stresa, nella provincia piemontese, del Verbano-Cusio-Ossola, con il Mottarone. 14 i morti, un solo sopravvissuto, ferito in maniera grave e ricoverato all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino. Il crollo intorno alle 12:30. A circa 100 metri dalla stazione di arrivo a monte in uno dei punti più alti dell’impianto, in prossimità della vetta del Mottarone. A quanto ricostruito finora il cedimento di una fune ha causato la tragedia. I carabinieri su ordine della Procura di Verbania hanno messo sotto sequestro l’impianto. È stata aperta un’inchiesta, istituita una commissione ispettiva.

La cabina ha fatto un volo di 15 metri. L’impatto molto forte con il suolo. E quindi la caduta della cabina per decine di metri verso vale, rotolando lungo la pendenza. Poteva ospitare 35 persone. Tra i morti dovrebbero esserci anche turisti tedeschi. E quindi, secondo quanto riferito dalla sindaca di Stresa Marcella Severino, un turista inglese, un bimbo di due anni, italiani residenti in provincia di Varese. Incidente nell’incidente: accorrendo sul luogo della tragedia un mezzo dei Vigili del Fuoco si è ribaltato. Nessun ferito.

“La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra la cabina è di colore bianco e rosso, quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa”, ha raccontato a Rainews24 Walter Milan del Soccorso Alpino. Ancora da chiarire nei dettagli la dinamica dell’evento. La caduta da un’altezza di circa 20 metri. Per circa 30 metri la cabina è rotolata lungo la pendenza una volta al suolo. “Si è staccato il cavo portante della funivia e questo ha portato allo sgancio della cabina”, ha detto il tenente colonnello dei carabinieri di Verbania Giorgio Santacroce. “Al momento non risultano problemi di manutenzione ma faremo tutti gli accertamenti possibili. Il cavo portante si è staccato all’altezza dell’ultimo pilastro – spiega – e, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata”. Potrebbe trattarsi di quello portante. La sindaca Severino, accorsa sul luogo della tragedia, ha detto di aver visto un cavo tranciato di netto. Alcuni escursionisti, ha raccontato sempre la sindaca, hanno visto la cabina retrocedere “per poi essere sbalzata via al momento dello schianto contro il pilone”.

L’impianto era stato riaperto ieri, alla fine del secondo lockdown, ed era stato sottoposto a lavori di ristrutturazione nel 2016. L’impianto parte da Stresa, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, e raggiunge una montagna a circa 1.500 metri di altitudine. Meta molto frequentata anche d’estate, quando le piste sono chiuse. La ristrutturazione aveva compreso una magnetoscopia sulle funi per esaminare ai raggi X le condizioni della tenuta. I lavori finanziati dalla Regione, dal Comune e dalla società di gestione costarono 4 milioni e 400mila euro. “I controlli, le verifiche, erano tutte a posto. Poi quel che è accaduto è tutto da verificare”, ha affermato l’avvocato Pasquale Pantano, difensore della società che gestisce la funivia del Mottarone. L’impianto è di proprietà del Comune di Stresa.

I due sopravvissuti, ma in condizioni gravi, erano stati trasportati in eliambulanza all’ospedale Regina Margherita di Torino. Entrambe le età sono apparenti, perché non si conosce la loro identità, non sono stati trovati documenti. Il primo parlava italiano, il che fa ipotizzare la sua nazionalità. Il secondo è arrivato incosciente all’ospedale. Nessun parente, né di un bambino né di un altro è arrivato a chiedere informazioni all’ospedale. Il bambino di 5 anni è in sala operatoria, per stabilizzare le fratture alle gambe. Ha accusato traumi al torace e all’addome e al cranio. Meno grave rispetto all’altro bambino di 9 anni. Anche lui colpito da trauma cranico, più forte e profondo, toracico e all’addome. Aveva riportato fratture alle gambe, è morto intorno alle 19:00 nonostante gli sforzi del personale sanitario.

“Abbiamo sentito un boato, come qualcosa che si strappa, un rumore particolare, dopo cinque secondi un altro boato e abbiamo subito guardato i cavi della funivia, che in quel momento era ancora abbastanza stabili. Poi abbiamo scoperto quello che era successo”, il racconto di un testimone a SkyTg24. Unanime il cordoglio delle istituzione e del mondo politico.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.