Sul Copasir, il comitato parlamentare che si occupa della sicurezza della Repubblica, dovranno intervenire personalmente presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati.

Non si è ancora risolto lo stallo che coinvolge il fondamentale organismo parlamentare che vigila sull’intelligence, che ormai non si riunisce dal 20 gennaio scorso. Il motivo, sulla carta, è che per una legge del 2007 la presidenza del comitato spetterebbe all’opposizione. Attualmente l’unica forza di opposizione in Parlamento è Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che da tempo chiede di ottenerne la presidenza da affidare ad Adolfo Urso.

L’attuale presidente è infatti il leghista Raffaele Volpi, passato però in maggioranza con l’ingresso della Lega nel governo Draghi. Lo stesso Volpi si è quindi rivolto ai presidenti Fico e Casellati per dirimere il caso: a sostegno della sua tesi, ovvero del rimanere sulla poltrona di presidente Copasir, Volpi cita il precedente di Massimo D’Alema. L’ex premier nel 2011 rimase alla guida del Copasir anche se il Pd era finito in maggioranza nel governo di Mario Monti.

Ma il sospetto che serpeggia nelle fila della maggioranza, in particolare tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, è che lo stallo al Copasir faccia comodo alla Lega dopo lo scoppiare dalla spy story sull’asse Roma-Mosca che ha portato all’arresto dell’ufficiale della Marina militare Walter Biot, accusato di aver passato documenti segreti ai russi.

I motivi di “imbarazzo” per il Carroccio non mancano, visti i legami del partito con la Russia di Putin: la procura di Milano ancora oggi indaga sui presunti finanziamenti russi alla Lega all’hotel Metropole, col coinvolgimento dell’ex portavoce di Salvini Gianluca Savoini.

Proprio uno dei funzionari russi espulsi, Aleksej Nemudrov, secondo Repubblica era il responsabile della logistica della task force anti-Covid inviata dalla Russia all’Italia e sbarcata all’aeroporto di Pratica di Mare il 25 marzo scorso. Nemudrov avrebbe guidato i 132 militari, tra cui 32 medici e operatori sanitari, specializzati in operazioni di sanificazione nella Rsa lombarde.

Risultano diverse frequentazioni tra Aleksej e l’entourage di Savoini”, scrive ancora Repubblica. Circostanza però smentita da Savoini tramite l’avvocato Lara Pellegrini: “Non conosco Nemudrov né ho mai avuto contatti con lui”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia