Limitazioni per gli spostamenti, ma nessun divieto assoluto come nelle zone rosse. È quanto prevede il decreto della presidenza del Consiglio emanato domenica e che prevede misure ‘straordinarie’ per Lombardia e altre 14 province di Piemonte, Emilia, Veneto, Marche e Piemonte: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini in Emilia Romagna; Pesaro e Urbino nelle Marche; Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli in Piemonte; Padova, Treviso e Venezia in Veneto.

Per spostarsi in queste zone, solo in caso di “esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute”, è necessario però presentare ai controlli che sono stati disposti da una direttiva del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese una certificazione che possa attestare la necessità di movimento.

Il modulo è stato messo a disposizione dal dipartimento di Pubblica sicurezza. Resta invece il divieto assoluto, senza alcuna eccezione, per le persone sottoposte a quarantena o positive al coronavirus.

COSA PREVEDE LA DIRETTIVA LAMORGESE – Indicazioni specifiche per i controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata e in uscita e all’interno dei territori ‘a contenimento rafforzato’: gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia. Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.

I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali.

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi ‘termoscan’. Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni.

Negli aeroporti delle aree dei territori ‘a contenimento rafforzato’, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito.

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