I numeri dei contagi degli ultimi giorni sono calati ma questo non vuol dire che l’Italia sia certamente libera dalla possibilità di una nuova ondata di contagi. Per questo motivo scende in campo l’Esercito Italiano che ha già preparato un piano anti-coronavirus. I soldati erano già scesi in campo durante il lockdown, quando la pandemia aveva colto alla sprovvista un po’ tutti. Avevano aiutato con la distribuzione delle spesa per chi era in difficoltà, con la sanificazione ma soprattutto negli ospedali, facendo sì che si evitasse il collasso. Sono stati i soldati a gestire la situazione del trasporto delle salme nei cimiteri, un compito ingrato ma di grandissima importanza per evitare che la situazione precipitasse ulteriormente.

Così è iniziata la nuova organizzazione per prevenire quanto potrebbe, ma non è detto, succedere in futuro. Come racconta Il Mattino, sono stati riempiti i magazzini di tutto il necessario. Se la situazione dovesse precipitare nuovamente si potrebbe garantire autonomia per almeno 90 giorni, giusto il tempo necessario per ricomprare tutto il necessario. L’esercito dispone già di 10mila maschere Ffp3, 300mila Ffp2 e tre milioni di chirurgiche. E ancora, 100mila test sierologici, 6000 tute, 4000 occhiali e diverse migliaia di calzari e doppi guanti. Poi ci sono quattro ambulanze di biocontenimento per il trasporto dei malati covid e mezzi specifici per il trasporto degli ammalati.

Poi negli scorsi mesi l’Esercito ha avviato il reclutamento del nuovo personale specializzato da mettere in campo: 250 medici e 400 infermieri che, essendo militari, possono essere spostati immediatamente laddove servono e l’emergenza si fa sentire più forte. Si tratta di un modello di azione testato durante il lockdown e che ha funzionato anche nel contribuire a scoprire nuovi casi covid e a contrastare il virus.

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