Niccolò torna a casa. Dopo giorni di attesa in un albergo di Wuhan, il 17enne rimasto bloccato in piena emergenza coronavirus rientra in Italia a bordo dell’aereo militare partito da Pratica di Mare all’alba di venerdì.

In Cina il ragazzo è stato seguito dal personale dell’ambasciata: dopo aver superato gli ultimi controlli medici, affronta il volo coricato su una barella speciale, che permette il cosiddetto ‘biocontenimento‘. Il giovane viene fatto sdraiare su un lettino isolato grazie a un involucro in materiale termoplastico trasparente, dotato di una serie di accessi per le braccia che permettono ai medici di intervenire per eventuali cure, senza avere alcun contatto diretto con il paziente. Il sistema viene sempre usato in caso di trasporto aereo di persone con sospette infezioni gravi.

Sabato mattina, dopo l’atterraggio, previsto alle 7 e ad attenderlo ci sarà il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Il ragazzo sarà trasportato poi all’Istituto malattie infettive Lazzaro Spallanzani e trattato in isolamento dagli altri pazienti.

A oggi, sono tre i casi di infezione da coronavirus in cura nell’ospedale romano: i due turisti turisti cinesi, ricoverati in terapia intensiva, e il 29enne italiano, le cui condizioni sono buone. Ieri sono stati dimessi i 20 cittadini cinesi che facevano parte della comitiva dei due malati, nessuno dei quali ha contratto il virus, ed è terminata la sorveglianza sanitaria domiciliare predisposta dalle Asl di Roma sui tre dipendenti dell’hotel di via Cavour dove aveva soggiornato la coppia infetta.

Allo Spallanzani altre cinque persone sono state sottoposte al test per la ricerca del virus di Wuhan e restano ricoverate in attesa della risposta. Mentre sul fronte del trasporto aereo, proseguono i controlli negli scali di tutta Italia con oltre 800 medici e volontari di protezione civile impegnati nelle verifiche sanitarie dei passeggeri in arrivo dall’estero.

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