Il Parlamento ce l’ha fatta: dopo 13 tentativi falliti e infinite trattative tra i partiti, sono stati finalmente eletti i 4 giudici mancanti della Consulta. Al termine dello spoglio sono stati proclamati Massimo Luciani (con 505 voti); Roberto Cassinelli (con 503 preferenze); Maria Alessandra Sandulli (502) e Francesco Saverio Marini (500). Hanno ottenuto poi 5 voti Piero Zanettin e 4 Francesco Paolo Sisto. 6 voti dispersi; le schede bianche sono state 10 e quelle nulle 4. Così, dopo 460 giorni, la Corte Costituzionale ritrova il plenum. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un messaggio di auguri ai nuovi giudici e ha espresso la propria soddisfazione per l’ampio accordo raggiunto tra le forze parlamentari.

Fratelli d’Italia ha rivendicato lo spirito di responsabilità del partito e del centrodestra: «È stato finalmente raccolto l’appello del presidente Mattarella, superando uno stallo che per troppo tempo si era protratto e non certamente per responsabilità della maggioranza». Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vicepresidente di Palazzo Madama, si è detta sicura del fatto che i 4 eletti «sapranno contribuire in modo significativo alla tutela dei princìpi costituzionali e al rafforzamento dello Stato di diritto nel nostro paese».

La soddisfazione è stata espressa anche dalle opposizioni. «L’accordo ha tenuto, con grande compattezza sia dell’opposizione che della maggioranza. Quindi molto bene», ha commentato la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha puntato il dito contro il centrodestra: «Siamo finalmente giunti a una soluzione. Alla fine noi avevamo le idee più chiare delle forze di maggioranza che sono arrivate all’ultimo». Per Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, la fumata bianca «è un passaggio importante della vita politica» perché ha scongiurato la paralisi istituzionale.

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