Era ancora in visita in Ucraina la Presidente del Consiglio Giorgia quando l’Italia è finita di nuovo sotto attacco degli hacker. Hacker filorussi. A un anno – domani – dall’invasione da parte della Russia sono stati quasi 13mila gli attacchi informatici all’Italia. “L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare – si legge nella rivendicazione del collettivo NoName057 – Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba”. Fonti investigative hanno dichiarato che il sistema di difesa degli obiettivi ha retto, le conseguenze della cyber-azione sono state mitigate e i siti sono per la maggior parte raggiungibili.

L’attacco Ddos è scattato ieri e ha imperversato su più fronti: il collettivo ha citato il Ministero degli Esteri e dell’Interno, i Carabinieri, la banca Bper, il gruppo A2A e il Ministero della Difesa. Presi di mira anche i portali per la carta d’identità, quello del ministero delle Politiche Agricole e quello del gruppo Tim. “Dopo la colazione con i croissants francesi, siamo andati a mangiare una pizza in Italia”, hanno rivendicato sarcastici gli hacker.

Gli attacchi Ddos, che sta per Distributed Denial of Service, prendono di mira i server che gestiscono i siti, bersagliati da migliaia di false richieste di accesso che ne rallentano il funzionamento e li rendono irraggiungibili. “Stiamo analizzando l’attacco, che riguarda una decina di soggetti pubblici e privati, e seguendo gli eventi”, hanno confermato all’Ansa fonti dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza sottolineando che quello in corso un “attacco diretto alle applicazioni, quindi più complesso”.

Le stesse fonti investigative hanno subito dichiarato che però questa volta le contromisure hanno funzionato. Secondo le ricostruzioni degli esperti il collettivo NoName57 è apparso nel marzo del 2022, quindi subito dopo dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della russa. Ha preso di mira tanti paesi dell’Est Europa come Polonia e Lettonia. Sui canali Telegram del collettivo, che conta oltre 28mila iscritti, è comparso l’orso simbolo della Russia davanti al tricolore. O lo stesso animale che balla con messaggi canzonatori. “Mamma mia”, per esempio. O il riferimento diretto al pacchetto di fornitura militare “che includerà tipi di sistemi di difesa aerea. Come ha detto il primo ministro italiano Giorgia Meloni durante una conferenza stampa a Kiev, si parla dei sistemi anticarro Sampt-t, Skyguard e Spike”.

“Queste formazioni utilizzano i gruppi Telegram per vere e proprie chiamate alle armi – ha spiegato all’Ansa l’esperto di cybersicurezza Pierluigi Paganini – si tratta di gruppi criminali ed attivisti che a vario titolo operano in supporto di Mosca”. Stando ai dati della Polizia Postale, l’anno del conflitto in Ucraina ha visto un vertiginoso aumento di cyber attacchi a livello internazionale contro “infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende” tramite pishing, malware e disinformazione. 13mila in Italia in tutto tra attacchi di matrice islamista, formazioni suprematiste di estrema sinistra e di estrema destra, gruppi russofili. Il Cnaipic, la struttura specializzata in cybersicurezza della Polizia Postale e delle comunicazioni, ha rilevato 12.947 attacchi. L’anno prima erano stati soltanto 5.434, un aumento del 138%, 332 le persone indagate, 113.226 gli alert diramati.

La guerra ha portato a un’escalation degli attacchi ramsomware, Ddos, di tipo Atp (“Advanced Persistent Threat”). La Polizia ha parlato di un “vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, con una allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo”. Il Servizio polizia postale ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio, anche nel dark web “attivando canali di diretta interlocuzione sullo scenario in atto con Europol, Interpol e Fbi“.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.