Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida ha rispolverato la teoria della “sostituzione etnica”, cara all’estrema destra in tutto il mondo, il complotto secondo cui le migrazioni dai Paesi poveri verso quelli più ricchi rientrerebbero in un piano di invasioni pianificate al fine di sostituire le popolazioni autoctone con altre straniere, di altre etnie e religioni. “Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa – ha detto il ministro al congresso del sindacato Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori (CISAL) – , come qualcuno sostiene, perché si intensificano i rapporti. Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro, non è quella la strada”.

È esploso un caso. La teoria della sostituzione etnica è chiamata anche della “grande sostituzione”. Si è diffusa ampiamente negli ultimi anni negli ambienti di estrema destra tra Stati Uniti ed Europa. Era diventata popolare all’inizio degli anni dieci con il testo dell’intellettuale francese Renaud Camus Le grand remplacement: Introduction au remplacisme global. Quel saggio dava un nome alla teoria, si concentrava sulla situazione della Francia e i popoli delle ex colonie, trattava gli immigrati in entrata nel Paese come colonizzatori, paragonava le dinamiche dei flussi in arrivo al genocidio degli ebrei da parte dei nazisti.

Andando ancora indietro nel tempo, al 1947, si risale al testo di Scegliete: separati o bastardi, del senatore Democratico degli Stati Uniti e governatore dello Stato del Missouri Theodore Bilbo. Secondo cui la “razza bianca” sarebbe scomparsa, sostituita dai migranti se non si sarebbe fermato il flusso. A sensibilizzare sul tema furono però due romanzi ri-scoperti molti anni dopo: Il campo dei santi del francese Jean Respail del 1973 e The Turner Diaries dell’americano William Luther Pierce del 1978. Davide Lane, neonazista che aveva fatto parte del gruppo paramilitare “The Order”, negli anni ‘70 parlò apertamente di “genocidio dei bianchi” nel suo Manifesto del genocidio dei bianchi.

Anche Lane come altri teorici sosteneva che femminismo, aborto e multiculturalismo fossero minacce per la “razza bianca”. La teoria è stata citata più volte da politici come l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, l’ex candidato presidenziale francese Eric Zemmour. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il segretario della Lega Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno e attuale ministro delle Infrastrutture avevano citato più volte la teoria in passato. È stata citata esplicitamente come ispirazione da autori di attentati e attacchi armati di matrice razzista. Come la strage di Oslo e Utoya in Norvegia nel 2011, quella della sinagoga di Pittsburgh nel 2018, quella di Christchurch in Nuova Zelanda, quella a Buffalo negli Stati Uniti nel 2022.

Forse va ricordato, qualora ce ne fosse bisogno, che la teoria non è supportata da alcuna base scientifica. La teoria della sostituzione è stata spesso affiancata a quella del cosiddetto Piano Kalergi, del neonazista e negazionista austriaco Gerd Honsik, che ne parlò in un libro del 2005, secondo cui in una cospirazione le élite politiche ed economiche occidentali fanno in maniera di importare nei Paesi occidentali immigrati, che rappresentano manodopera a basso costo, per creare popolazioni deboli e facilmente manipolabile.

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha commentato: “Parole disgustose, indegne di chi ricopre il ruolo di ministro della Repubblica: sono parole che ci riportano agli anni Trenta del secolo scorso. Sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco”. Stessa reazione dalle altre opposizioni – Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra, +Europa, Azione e Italia Viva – e dall’ex leader di centrosinistra ed ex premier Romano Prodi: “Ma di cosa parla Lollobrigida? Siamo a dei livelli brutali, questo è il mio unico commento”. Dalla sua pagina social Lollobrigida ha replicato: “Una sinistra priva d’argomenti solleva il solito polverone, ma l’immigrazione non è la soluzione al calo demografico”. Sul sito governo.it, pagina della presidenza del Consiglio dei ministri, si legge che “la teoria della grande sostituzione è un mito neonazista secondo il quale i bianchi vengono sostituiti dai non bianchi. Spesso, come in tante altre teorie cospirative, gli ebrei vengono indicati come i veri colpevoli”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.