Giovedì lutto cittadino
Crollo gru a Torino, la prima svolta dalle indagini: il braccio non era fissato, mancava l’ultimo perno
Potrebbe esserci una prima svolta nell’indagine sulla tragedia di via Genova a Torino, lì dove sabato 18 dicembre una gru è crollato su un palazzo provando la morte di tre operai: Roberto Peretto, 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, e Filippo Falotico, 20 anni.
A darne notizia oggi è il quotidiano La Stampa: stando a primi studi sui rottami della gru si è scoperto che il fissaggio finale del braccio della gru a sezione triangolare non era stato ancora ultimato. Non solo: dei tre perni richiesti soltanto due erano stati inseriti. La formula tecnica è quella di “una sollecitazione anomala in quota non gestibile“.
A tentare di fare chiarezza su quanto accaduto, su cosa sia successo nei momenti che hanno preceduto il disastro e su eventuali responsabilità di aziende o degli stessi operai, sarà il consulente della Procura Giorgio Chiandussi.
Proprio questa mattina sono iniziate a Torino le operazioni che porteranno allo sgombero del tratto di via Genova interessato dal crollo della gru. Sul posto sono presenti il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e il sostituto procuratore Giorgio Nicola, i magistrati che coordinano l’inchiesta giudiziaria, insieme ai consulenti tecnici delle aziende interessate e anche dei familiari delle due vittime residenti in Lombardia, che si sono rivolti a un legale.
Invita invece alla calma Alberto Giulietto, perito esterno presente al sopralluogo delle due gru: “È ancora molto prematuro avere ipotesi, io ho un’idea ma non la dico perché sono fantasie, servono gli elementi probatori: la posizione oggettiva della gru e l’estensione del braccio. Nel momento in cui è venuto giù il montaggio era praticamente finito. Bisogna vedere di quanto era stato messo in inclinazione il braccio, sono elementi attualmente non noti che dobbiamo verificare“, sono le sue parole raccolte dall’Ansa. “Nel punto di incastro ci saranno delle tracce e si vedrà se il tutto può derivare da una spinta o se c’e’ stato un errore umano“.
Uno dei consulenti tecnici delle aziende, Alberto Giulietta, ha sottolineato partecipando come osservatore al sopralluogo che “tutti gli infortuni hanno un 90% di errore umano e un 10% di attribuibile a macchinari e quant’altro. Lo dicono l’esperienza e le statistiche. Non credo che questo caso sia diverso”. Pur non volendo fare ipotesi, Giulietta spiega che si dovrà “verificare e ragionare con calma tutti insieme per capire a chi attribuire le responsabilità, ma che qualcosa non abbia funzionato è evidente”. Quanto alle tre vittime “erano imbracate correttamente e stavano lavorando in piena sicurezza così come doveva essere. A venire giù è stata la struttura. Ed è una cosa diversa. Si tratta ora di capire perché”.
Si terranno invece domani, con lutto cittadino, i funerali nel duomo di Torino di Filippo Falotico, il più giovane dei tre operai morti nel crollo della gru. Lutto cittadino previsto da una apposita ordinanza del sindaco Stefano Lo Russo “in memoria delle tre vittime e in segno di commossa partecipazione della comunità torinese”. Le altre due vittime, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, così come disposto dalle famiglie, saranno trasferiti nei comuni dove vivevano, in Lombardia.
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