Da Ischia a Nocera, i Tribunali campani sono sempre più vicini al collasso. Le ripetute segnalazioni di allarme non hanno sortito effetti. Appelli pubblici, stati di agitazione, assemblee sono serviti ad accedere una luce temporanea sui problemi, ma non un faro utile a squarciare il buio dei ritardi con cui si continuano ad affrontare i temi della giustizia. Perché va bene parlarne, ma questo non basta a risolvere il problema. Ed ecco che le criticità restano lì dove sono e con il passar del tempo si sommano una all’altra.

Dopo il caso Napoli nord (affossato dalle carenze di organico sproporzionate rispetto al numero di procedimenti e all’esigenza di far fronte alle esigenze di un territorio molto ampio e popoloso della provincia di Napoli, ed anche ad tasso criminale), dopo le criticità annose del Tribunale di Napoli (soprattutto relative all’Ufficio del giudice di pace), dopo il caso Ischia (legato al rischio che il Palazzo di giustizia isolano chiuda se entro il 31 dicembre prossimo non saranno approvati emendamenti al decreto Milleproroghe per arrivare a una stabilizzazione o quantomeno a una proroga del mantenimento della sezione distaccata, argomento sul quale si terrà il 29 aprile una nuova assemblea degli avvocati isolani), scoppia ora il caso Nocera. «Le gravi carenze di organico, con una drammatica scopertura nei ruoli dirigenziali e amministrativi, rendono la situazione del Tribunale di Nocera inferiore, soprattutto quella dei giudici di pace, al limite del collasso, scaricando sull’utenza un disagio non più tollerabile soprattutto per una zona, come quella dell’Agro nocerino-sarnese, molto popolosa, dove il Tribunale è presidio di legalità e democrazia», ha affermato Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, presentando un’interrogazione alla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Eh già. Perché alla fine accade sempre che a fare le spese delle varie disfunzioni siano i cittadini.

«Per questo – continua il parlamentare – sul territorio si sono mobilitati il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, associazioni, cittadini che chiedono un incremento dell’organico e il ripristino presso il Tribunale di funzioni minime di agibilità». «Mi sono unito a questa battaglia presentando un’interrogazione al Ministro della Giustizia chiedendo, come già feci nel 2019, un’azione concreta e tempestiva per non privare il territorio di un servizio fondamentale». Nell’Ufficio del giudice di pace, per il settore amministrativo, risultano in servizio attualmente sei unità su tredici, di cui una in maternità e un’altra in pensione tra qualche settimana. Per tutti i servizi che riguardano la gestione dei ruoli civili e penali di dieci giudici di pace operano solo cinque dipendenti e un ausiliario. e per far fronte alla carenze che ci sono il presidente del Tribunale ha dovuto ridurre l’orario di apertura della cancelleria civile e fissare un massimo di venti cause per ogni udienza civile. Di qui l’interrogazione alla ministra Cartabia presentata dal deputato Conte per capire «quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per incrementare l’organico nei ruoli amministrativi e dirigenziali del Tribunale di Nocera inferiore al fine di consentire allo stesso di svolgere adeguatamente le sue funzioni, garantendo almeno i livelli minimi di funzionalità ed efficienza, oggi negati a tutto il territorio».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).