Un caso di malasanità al giorno toglie i medici di torno. Nel vero senso della parola però. È successo a Napoli. Un paziente è arrivato da Roma all’Ospedale del Mare per essere operato di ernia ma l’equipe medica era stata trasferita al San Giovanni Bosco (entrambe le aziende ospedaliere sono gestite dall’Asl Napoli, guidata dal manager Ciro Verdoliva). È un’altra eccellenza tutta campana: l’intervento senza il medico. “Ho il diritto di essere curato nel pubblico in tempi certi, mettete il team in grado di smaltire la vergognosa lista d’attesa” spiega (all’Adnkronos Salute) è Benedetto di Gasparro, residente nel Lazio, ma di origine napoletane, che ha scritto una lettera-appello al presidente della Campania De Luca.  

Il paziente ora teme un peggioramento delle sue condizioni e teme di dover correre in un Pronto soccorso per farsi operare. “Sono un cittadino come tanti altri che ha pagato le tasse per una vita – continua Di Gasparro – ho 70 anni, ho il diritto di essere curato nel pubblico e nei tempi stabiliti, inoltre vengo da Roma Se si vuole che anche dal resto d’Italia i pazienti vengano in Campania, questi problemi vanno affrontati e risolti subito invece di aggravarli mettendo in gravi difficoltà le persone valide che abbiamo la fortuna di avere”. Da qui l’appello al presidente della Campania: “Il governatore De Luca – conclude il paziente – non si deve poi lamentare se i campani vanno a operarsi in altre regioni, oppure si devono svenare nel privato. Perché non fornire il personale e le strutture? Chiedo a De Luca di non trasferire l’équipe del dottor Sorge al San Giovanni prima che si siano completati i lavori. E di metterla in grado, piuttosto, di aumentare i giorni d’intervento per poter smaltire questa vergognosa lista d’attesa”.

Sì perché l’attesa del paziente è stata lunga, lunghissima come racconta lui stesso. “Ho scoperto di avere un’ernia inguinale destra nel maggio 2022 – racconta di Gasparro – ho cercato di informarmi su dove potermi operare e ho scoperto, con un certo orgoglio, che a Napoli il dottor Angelo Sorge e la sua équipe presso le strutture San Giovanni Bosco e Ospedale del Mare effettuavano questo tipo d’intervento senza ricorrere ai punti di sutura, annullando. Quindi – continua Di Gasparro – prenoto la visita e il 13 settembre 2022 vengo visitato dal dottor Sorge che definisce la mia situazione clinica come ‘una bella ernia’. Mi viene detto che entro 2, massimo 3 mesi sarei stato chiamato”. Poi l’amara sorpresa. “Sono passati 5 mesi e, siccome la mia ernia è quasi triplicata, ho ricontattato lo staff di Sorge, che mi informa che sono 91esimo nella lista d’attesa, dopo 5 mesi – rimarca il paziente – Non solo mi viene detto che ci sono circa 400 pazienti in attesa, ma cosa ancora più grave che l’équipe da lunedì prossimo (6 febbraio) sarà costretta a ritornare al San Giovanni dove i lavori di ristrutturazione non sono stati completati e questo costringerà a ridurre ancora di più i giorni d’intervento, allungando ulteriormente i tempi per smaltire la lunga lista d’attesa. Mi chiedo – denuncia di Gasparro – per quale motivo si riduce l’operatività di questa équipe rimandandola nell’ospedale dove i lavori non sono stati effettuati?”.  Per quale motivo? Lo chiediamo anche noi al governatore Vincenzo De Luca.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.