In questi ultimi due anni Vincenzo De Luca ha perso solo su Facebook 14 milioni di reaction, che significa tradotto in soldoni quote importanti di visibilità e di ascolto da parte degli utenti. Infatti, dopo il boom del 2020, un anno d’oro non soltanto per la coincidente rielezione, dove sulle tre principali piattaforme social il presidente della Regione Campania ha fatto registrare performance che neanche alcuni degli influencer più seguiti sono riusciti a ottenere, è cominciato un lento ma inarrestabile declino.

Solo sulla pagina Facebook, De Luca ha raccolto, da marzo a dicembre del 2020 oltre 15 milioni di reaction, tra like, commenti e condivisioni, guadagnando ben 772 mila nuovi follower. Al contempo, le percentuali di engagement, che ci restituiscono la forza di coinvolgimento di un contenuto social, De Luca poteva godersi su Instagram una quota del 7% e su Facebook un gratificante 5,7% a riprova dell’interesse verso tutto ciò che pubblicava, che non era affatto poco. Infatti, nei mesi segnati dall’inizio del lockdown e fino alla seconda ondata di contagi, lo staff social di De Luca ha pubblicato 1.557 post su Facebook e altri 997 su Instagram. Una mole consistente di contenuti che non è stata replicata né nell’anno successivo né in quello in corso.

Anzi, con il venir meno del diffuso senso di paura, grazie anche all’avvio della campagna di vaccinazione di massa, si manifesta una costante perdita di audience digitale: tutti gli indicatori segnano un calo anche consistente dell’attenzione da parte degli utenti. Le percentuali di engagement degli account Facebook e Instagram perdono rispetto all’anno precedente i due terzi della loro capacità di coinvolgimento, le interazioni totali scendono rispettivamente da 15 a 5 milioni per Facebook e da 4,9 a 3,8 milioni su Instagram, nonostante la mole di post pubblicati.

La difficoltà evidente, dopo l’exploit irripetibile dell’anno pandemico che ha sconvolto tutto, è suffragata da altri due valori: la crescita assai debole di nuovi follower e dal tasso di interazione con i post. Nel primo caso, dopo i fuochi d’artificio, i tre account ufficiali di Vincenzo De Luca riescono a guadagnare “solo” 12 mila su Facebook, 6 mila su Instagram e poco meno di 5 mila nuovi follower su Twitter, mentre il tasso di interazione si contrae perdendo, come nel caso di Facebook, circa il 70% sul valore dell’anno precedente.

Sarà anche per questo motivo, cioè frenare l’emorragia di attenzione da parte del pubblico social, che Vincenzo De Luca decide a metà ottobre di aprire, senza strombazzate e proclami di sorta, l’account TikTok che gli regala le poche soddisfazioni del 2021. Infatti, nell’ultimo trimestre dello scorso anno il tasso di interazione su questo canale video è pari al 26%, rispetto ai dati “anemici” degli altri tre account. Allo stesso modo, anche nell’anno in corso, da gennaio a settembre, il trend negativo, iniziato tra la fine del governo Conte II e l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi, non inverte per nulla la polarità.

Calano ancora, pur se nella comparazione tra quest’anno e quello passato manca l’ultimo trimestre, le reaction totali sulle tre piattaforme principali: su Facebook si passa così dai 5,1 milioni a poco più di 1 milione, mentre per Instagram la perdita è attualmente superiore a 2,5 milioni con le attuali 995 mila rispetto al valore complessivo di 3,8 milioni di reaction incassate nel 2021. Altresì, si è ridotta la percentuale di engagement e quella di interazione con i post, anche su TikTok, a riprova della differente attrattività rispetto al recente passato dei contenuti pubblicati dal presidente della Campania. Una freddezza che porta i follower a crescere lentamente o addirittura come nel caso di Instagram e di Facebook ad abbandonare del tutto gli account.

Infatti, da gennaio a settembre di quest’anno circa 4 mila follower hanno smesso di seguire l’account ufficiale Instagram di De Luca e altri 7 mila e 500 invece hanno abbondato la pagina Facebook. Tant’è, fatta debitamente la tara dopo il passaggio tra la vecchia e la nuova esperienze delle pagine con l’accorpamento di fan e follower, il dato assoluto fa segnare una perdita assoluta di 7.718 follower. Del resto, è sufficiente osservare la linea temporale delle menzioni online degli ultimi dodici mesi, per comprendere un evidente calo di attenzione. L’unica volta che la chiave di ricerca “Vincenzo De Luca” ha ottenuto un picco superiore alle tremila citazioni è stato agli inizi dell’anno in coincidenza della querelle con il governo Draghi sul rinvio dell’apertura delle scuole a causa di una ripresa dei contagi. Il beneficio della perdita di menzioni si è riversato sul sentiment digitale. Infatti, se rispetto allo scorso anno le menzioni sono scese da 44 mila a poco meno di 20 mila, il mood positivo ha perso una fetta consistente di parlato polarizzato ed è cresciuto dal 27% al 36%.

Avatar photo

Domenico Giordano è spin doctor per Arcadia, agenzia di comunicazione di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazione politica e delle analisi degli insight dei social e della rete. È socio dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica. Quest'anno ha pubblicato "La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni (Graus Edizioni 2023).