Prima una conferenza stampa all’hotel Mediterraneo e poi l’incontro con gli industriali di Napoli a Palazzo Partanna: il leader di Italia Vivia Matteo Renzi è arrivato in città scatenato. Ne ha per tutti il fondatore del Terzo Polo che vede correre insieme con lui per le prossime elezioni politiche Carlo Calenda. Dal Pd ai Cinque Stelle, passando per Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca: non si salva nessuno… E proprio sul governatore campano Renzi ha spinto parecchio sull’acceleratore. Ma per onestà intellettuale, come si fa a dargli torto?

«Vedere De Luca che sostiene Di Maio mi fa sorridere. Che strana coppia» ha commentato l’ex premier. Il ministro degli Esteri, infatti, correrà nel collegio Napoli Fuorigrotta proprio tra le fila del Pd. «Chi vota De Luca vota Di Maio e chi vota Di Maio vota De Luca – ha incalzato il leader di Italia Viva – Vedere De Luca pronto ad appoggiare Di Maio una soddisfazione intellettuale me la dà. Ma voi ve li ricordate, in questi ultimi anni, i dialoghi tra Vincenzo De Luca e Luigi Di Maio? Vi ricordate quante se ne dicevano?». Forse non tutti ricorderanno che opinione aveva il governatore campano su Di Maio. Noi ricordiamo bene. «Leggo il curriculum di Di Maio e vedo che ha fatto lo steward allo stadio San Paolo di Napoli e ora vuole fare il candidato premier». E ancora: «Luigino ha fatto l’assistente regista, il tecnico dei pc e il manovale presso un’impresa edilizia. La sua vocazione l’aveva scoperta e avrebbe avuto anche un’ottima carriera perché dopo un anno avrebbe fatto il carpentiere. E così ce lo ritroviamo niente di meno che vicepresidente della camera.  Ora, al di là dell’ironia questa è una tragedia. Averlo al governo significherebbe un disastro per l’Italia».

Sono solo alcune delle uscite del governatore su “Luigino”. De Luca pare poi aver avuto un’illuminazione sulla via di Damasco a fine giugno quando sorprese tutti dicendo: Di Maio è un possibile interlocutore. E infatti ora si trova a sostenerlo… Qualcuno dirà che solo gli stupidi non cambiano idea ed è vero. Ma alcune idee, soprattutto in politica non si dovrebbero cambiare. «Pagherei tanto per vedere un comizio di Vincenzo De Luca a sostegno di Di Maio – ha continuato RenziIntanto, De Luca inizia a spendere i soldi per rimuovere le ecoballe che gli ho dato sette anni fa. Manfredi invece spenda i soldi per il Patto per Napoli – ha aggiunto – Io quando venivo Napoli da presidente del Consiglio trovavo un sindaco che diceva che bisognava scassare. Di certo ha scassato i conti. Utilizzo queste parole perché lui in campagna elettorale disse ‘scassiamo tutto’ ed è l’unica promessa attuata. Quando ero Presidente del Consiglio – ha raccontato Renzi – rifiutava gli incontri, ma prendeva i soldi per la Campania e per Napoli.  È un meccanismo che potremmo sintetizzare con un principio di alta politica e filosofia culturale: chiagni e fotti (piangi e fotti, ndr)».

E ha scassato pure la città, su questo non c’è alcun dubbio. Poi è stata la volta dell’attacco ai grillini: «Reddito di cittadinanza e navigator non aiutano i poveri. Il 110 per cento non funziona, come non funzionano tante cose messe in campo dal governo Conte». Renzi ha accusato il leader dei pentastellati di immoralità perché «impedisce al Governo di approvare gli aiuti attesi da aziende e famiglie italiane per la sua personale battaglia elettorale». Proprio per questo Matteo Renzi ha assicurato la sua presenza a Roma per votare gli emendamenti al dl Aiuti bis e ha nuovamente attaccato l’ex premier Conte, sostenendo che «a differenza di Achille Lauro che aveva un suo stile, il clientelismo sul reddito di cittadinanza di Giuseppe Conte è volgare e ostentato». Renzi ha anche messo in guardia rispetto all’ipotesi di modificare il Pnrr: “Rischiamo di perderlo. Meglio avere dei soldi da spendere, piuttosto che scriverlo meglio”, ha detto. Prima di lasciare la città il leader di Italia Viva ha anche ribadito il “No” al sostegno di un Governo guidato da Giorgia Meloni. Insomma, un Matteo Renzi scatenato, ma anche divertito (e come lui molti altri) dalla strana coppia De Luca-Di Maio.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.