“Qualcuno mi ha sfottuto per la foto con gli esponenti 5 Stelle, mi dicono ‘siete cambiati’. Sì, loro. Io sto sempre là. Sono cambiati quelli che hanno coltivato per 10 anni stupidità politica, che hanno confuso la casta con l’elite, professato l’1 vale 1. Il Paese senza elite non viene governato”. Dopo la foto con Roberto Fico e Luigi Di Maio durante i festeggiamenti per la vittoria di Gaetano Manfredi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rompe la tregua elettorale sancita con M5S e con il suo stesso partito, il Pd, per sostenere la candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi. E ne ha per tutti. L’occasione è il palco di Lezioni di Storia festival su cui De Luca ha svolto una lectio magistralis dal titolo “Il futuro della Politica”.

“Qui abbiamo avuto un risultato. Abbiamo registrato qualche fenomeno simpatico di folklore, ho visto che lunedì quando commentavamo i risultati sono arrivati in massa esponenti M5S, c’erano più dirigenti che voti dei 5 Stelle a Napoli”, ha continuato. “Invasione di campo di Conte? No. L’ho visto come una conferma dell’attrattività turistica che ha la Campania”. Sembra quasi aprire ai 5 Stelle riconoscendo loro un cambiamento, una “evoluzione”: “È una cosa molto importante poi io sono molto caritatevole – spiega De Luca -. Credo che oggi dobbiamo essere molto aperti con gli amici 5 Stelle. Io sono tra quelli che non hanno un doppio linguaggio in privato e in pubblico. Non ho problemi a dire che ho un rapporto di cordialità e di amicizia con Roberto Fico. Lo considero una persona di grande qualità umana, di grande valore, così come ho apprezzato che Di Maio abbia cambiato la sua posizione. Abbiamo avuto conflitti, ma quando Di Maio ha trovato il coraggio di chiedere scusa al sindaco di Lodi, che era stato incarcerato ingiustamente è un dato di novità di cui prendere atto”.

Poi il governatore campano incalza: “Questo significa riportare la politica alla sua dignità, dobbiamo ritrovare il senso umano anche della lotta politica, confrontarci, discutere ma rispettandoci e cercando di dare messaggi positivi alle nostre comunità e non di aggressività o di banalizzazione dei problemi come i 5 Stelle hanno fatto per dieci anni. E di questi portano una responsabilità storica in Italia. Allora, se l’evoluzione anche di questo Movimento è in direzione di un obiettivo di riformismo moderno europeo per me è un dato estremamente positivo che va colto e anche coltivato” conclude De Luca.

Per De Luca i 5 stelle non hanno pesato sulla vittoria. “È stata scelta la linea della Regione cioè partire dalla coalizione regionale aggiungendo il M5s, che non è determinante ne qui ne in Italia”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato il risultato elettorale delle amministrative a Napoli che ha visto la vittoria al primo turno del candidato del centrosinistra e del M5s, Gaetano Manfredi. De Luca analizzando il voto ha evidenziato che ”la sinistra è al 22 per cento” cumulando i voti del Pd e del M5s e dunque – ha sottolineato – ”per arrivare al 62 per cento manca qualcosa: manca un fronte moderato civico che rappresenta la grande parte del voto espresso sul candidato vincente”. “Chiaro che si è sgonfiato il M5S. Anche perché un conto è gridare quando non si hanno responsabilità e un altro conto è mettere mano alle istituzioni. È un lavoro complesso e produrre risultati lo è ancora di più”. “Se abbiamo esponenti M5S che prendono atto di alcune posizioni sbagliate e quella sulla giustizia è drammaticamente sbagliata – ricorda De Luca -, cioè subordinare la dignità delle persone a meccanismi distruttivi anche di carattere giudiziario per me è un avanzamento importante”.

E ne ha anche per il Pd: “Aggressivo dire che esponenti Pd dicono idiozie? No, semplicemente chiaro. Quando si parla a capocchia è bene dire che non bisogna parlare a capocchia ma partire da dati di fatto e numeri”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di un incontro a teatro Bellini di Napoli. “Pensa che sia aggressivo ricordare i numeri delle elezioni? No. mi sembra semplicemente raccontare la realtà per quella che è” conclude De Luca. “A Napoli siccome qualche esponente Pd è abituato a dire idiozie, dice che è la città più a sinistra d’Italia, a Napoli il Pd ha 12,2%. Con 9% ai 5 Stelle siamo al 22% questo è”. “La sinistra qui è il 22% – aggiunge De Luca -, per arrivare al 60 manca qualcosa, ovvero il fronte moderato civico, che rappresenta la gran parte del voto sul candidato sindaco risultato vincente”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.