Matteo Bassetti testimonial di integratori, creme e farmaci: ma è una truffa.

Il noto infettivologo genovese, direttore della clinica di malattie infettive e tropicali del Policlinico San Martino, è vittima di un furto d’identità.  A riportare la notizia è l’Ansa

La truffa online

L’immagine e il nome di Bassetti sono comparsi su alcuni siti stranieri, utilizzati per pubblicizzare creme contro l’artrosi e contro i parassiti intestinali, integratori contro i papillomi e addirittura farmaci per il cuore. 

Alle domande degli utenti che, considerando la notorietà del professore, vengono spinti ad acquistare i prodotti, c’è anche chi risponde usando il nome dell’infettivologo. I farmaci, oltre che di dubbia provenienza, non hanno ovviamente alcuna efficacia.

Una situazione che però Bassetti ha deciso di rendere nota anche attraverso il suo profilo Facebook. “Ricevo decine di mail e messaggi al giorno tutti i giorni – ha dichiarato all’ANSA – A me importa poco o nulla ma qui ne va della salute dei cittadini”. 

L’indagine

La polizia postale, coordinata dal pm Stefano Puppo, non è però riuscita a individuare gli autori del finto profilo di Bassetti: i server da cui è stato creato sono infatti stranieri. Bassetti aveva presentato due distinte denunce. Una a inizio gennaio, che riguardava la ‘sponsorizzazione’ di una crema contro l’artrosi; e un’altra ad aprile per la pubblicità di una crema contro i parassiti intestinali. Su quest’ultima gli inquirenti stanno ancora indagando.

Abbiamo fatto le denunce – spiega Rachele De Stefanis, l’avvocato di Matteo Bassetti – per tutelare l’interesse della collettività. Vogliamo che la gente sappia che è una truffa, che il professore non sponsorizza alcun prodotto. Purtroppo il professore non può fare più di questo. Comunque faremo opposizione alla richiesta di archiviazione“.

Bassetti preso di mira dai no-vax

Matteo Bassetti, diventato un ‘volto noto’ anche al pubblico televisivo a causa della pandemia di covid, nei mesi scorsi aveva denunciato alcuni episodi in cui era stato preso di mira dai no-vax con insulti, minacce e aggressioni verbali. Lo scorso giugno gli era stata infatti assegnata una scorta della polizia.

I messaggi che aveva ricevuto l’esperto avevano riguardato anche la famiglia. Lui però aveva dichiarato che non avrebbe indietreggiato “di un solo millimetro dalle mie posizioni a favore dei vaccini e della Scienza”.