Il voto
Ddl autonomia, arriva l’approvazione del Senato. Il PD protesta e intona l’inno di Mameli
Il Senato ha approvato il disegno di legge sull’Autonomia. Con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti, il provvedimento, che permetterà alle Regioni a statuto ordinario di gestire autonomamente 23 materie (servizi sanitari ai trasporti passando per la sicurezza sul lavoro e l’istruzione) e relative imposte, tanto voluto dalla Lega, passerà ora alla Camera. Durante la votazione, i rappresentanti dem hanno inoltre mostrato fogli con stampato il tricolore e intonato l’inno di Mameli; anche i membri di Fratelli d’Italia si sono associati alla protesta. “Meloni passerà alla storia per aver spaccato l’Italia” commenta Schlein.
Soddisfazione per il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, che dedica un pensiero a Roberto Maroni: “Il Senato ha approvato il ddl Autonomia: è un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale, dai referendum di Lombardia e Veneto e dalle richieste dell’Emilia-Romagna e di altre regioni italiane”. Romeo cita il leader del carroccio esultando per l’approvazione del testo espressione del “federalismo ragionevole”: «Garantiremo i servizi essenziali – ricorda Romeo – un fondo di perequazione c’è, è stato approvato da tempo, e continuerà ad essere finanziato. Se ci sono Regioni che hanno risparmiato sul costo del personale e che hanno saputo ben amministrare, non capiamo perché non possano assumere per imposizione dello stato centrale».
Dal lato opposto, il Partito Democratico, ha espresso il proprio dissenso, definendo la giornata come una delle più “tristi per l’Italia” e sottolineando che non è stata scritta ancora parola fine: “È il momento più buio di questa legislatura. Il ddl sull’autonomia differenziata è stato approvato in Senato con i voti della maggioranza ed a breve passerà alla Camera”, scrive sulla sua pagina Facebook, il senatore del Pd Nicola Irto, segretario regionale del partito in Calabria.
Alla votazione ha scelto di non partecipare Daniela Sbrollini (Italia Viva): “Ho scelto di non votare questa legge di riforma. Una legge lontana dalle richieste espresse con il referendum in Veneto, una legge deludente e poco seria. Mancano i Lep, non ha a disposizione risorse aggiuntive. Abbiamo sempre chiesto e sostenuto una Autonomia che non penalizzasse le regioni più in difficoltà, che desse al Veneto la libertà e le risorse per scegliere l’organizzazione di servizi”.
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