Il vertice di domenica
Difesa europea riunita a Londra e nuove sanzioni ai russi: sanzioni dopo la scoperta di 14 nuovi oligarchi russi
La capitale inglese si intesta il ruolo di capofila del fronte anti-Putin e riunirà domenica i capi di governo europei per un vertice sulla sicurezza. Varato un imponente pacchetto sanzionatorio

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dato la sua disponibilità a recarsi a Londra domenica con altri leader europei per incontrare la controparte britannica in vista della messa a punto di piani comuni in materia di difesa. È quanto si apprende da fonti italiane. La riunione in questione non è stata ancora confermata.
Londra, più di Parigi e prima di Varsavia, prova a intestarsi il ruolo di capofila del fronte europeo antirusso. Il governo britannico ha annunciato lunedì oltre 100 sanzioni contro coloro che aiutano il presidente russo Vladimir Putin nella guerra contro l’Ucraina, nel terzo anniversario dell’inizio del conflitto. Il pacchetto di misure sanzionatorie, descritto come il più grande dai primi giorni dell’invasione, è volto a colpire “la macchina militare russa, le entità in paesi terzi che la supportano e le fragili reti di approvvigionamento su cui essa fa affidamento”, ha dichiarato il ministero degli Esteri.
Le sanzioni del Regno Unito
La decisione del Regno Unito di intensificare le sanzioni arriva mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha cercato nelle ultime settimane di escludere Kyiv e i suoi sostenitori europei dai colloqui con la Russia sul futuro del conflitto. Londra ha già imposto sanzioni a 1.900 persone e organizzazioni legate al governo di Putin dall’inizio della guerra, a gennaio 2025. L’ultimo pacchetto di misure prende di mira produttori e fornitori di attrezzature necessarie al mantenimento della macchina bellica in paesi terzi, tra cui stati dell’Asia centrale, Turchia, Thailandia, India e Cina.
Tra gli individui sanzionati figurano il ministro della Difesa nordcoreano No Kwang Chol e altri generali e alti funzionari nordcoreani considerati “complici” nell’invio di oltre 11.000 soldati nordcoreani nel conflitto. «L’azione di oggi, la più grande in quasi tre anni, sottolinea l’impegno del Regno Unito nei confronti dell’Ucraina», ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy. «Ogni linea di rifornimento militare interrotta, ogni rublo bloccato e ogni complice dell’aggressione di Putin smascherato rappresenta un passo verso una pace giusta e duratura», ha aggiunto. Per la prima volta, il governo britannico ha dichiarato di aver utilizzato nuovi poteri per penalizzare le istituzioni finanziarie straniere che supportano la guerra, tra cui la banca OJSC Keremet con sede in Kirghizistan.
I 14 nuovi oligarchi
Inoltre, sono stati individuati 14 nuovi oligarchi, tra cui Roman Trotsenko, considerato uno degli uomini più ricchi della Russia. La cosiddetta «flotta ombra» russa è stata ulteriormente presa di mira, con 40 nuove navi sanzionate, portando il totale a 133. Gli analisti della sicurezza affermano che la Russia sta operando una vasta “flotta ombra” composta da centinaia di imbarcazioni per eludere le sanzioni imposte dalle nazioni occidentali sulle sue esportazioni di petrolio. L’annuncio è stato dato mentre il primo ministro britannico Starmer era in volo verso Washington dove oggi incontra Trump, con l’intenzione di agire come “ponte” tra gli Stati Uniti e l’Europa per garantire garanzie territoriali e di sicurezza a Kyiv in caso di un accordo per porre fine alla guerra.
Il compito appare sempre più difficile dopo il recente scontro pubblico tra Zelensky e Trump, che ha definito il leader ucraino un “dittatore” e ha parlato di “buoni colloqui” con la Russia. I paesi europei temono che, se l’Ucraina fosse costretta ad accettare un accordo sfavorevole imposto da Washington, Putin potrebbe rivendicare la vittoria, lasciando il continente in balia di una Mosca rafforzata.
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