Anna Claudia Cartoni dedicava la sua vita all’insegnamento, alla ginnastica artistica, allo sport, al sociale e alla figlia. Era madre di una ragazza di 20 anni dalla nascita affetta da una grave forma di disabilità. Lei, la madre, è ancora dispersa in mare. Era sulla barca a vela che sabato pomeriggio è stata travolta da uno yacht al largo dell’Argentario. Il suo corpo non è stato ancora ritrovato.

Al timone della barca a vela c’era il marito della donna, Fernando Manzo, 61 anni, titolare della società Bio Impresa, ricoverato in ospedale dopo il terribile schianto. Con la moglie avevano lasciato la figlia Irene a casa, con la nonna e un’infermiera. A bordo della barca di quindici metri c’era anche l’unica vittima finora accertata: Andrea Coen, antiquario della storica via Margutta di Roma, aveva ereditato il negozio nel centro della Capitale dal padre Luciano. Con loro i rispettivi coniugi e un’altra coppia di amici, ricoverati tra gli ospedali di Grosseto e Orbetello.

Cartoni aveva dedicato anche un libro alla figlia: Irene sta carina. Una vita a metà. Raccontava momenti di vita, i pregiudizi, la burocrazia, l’amore, le difficoltà. “Questo testo racconta una storia vera, quella di mia figlia Irene. Una storia che inizio a scrivere sotto forma di diario per lasciare a lei un resoconto dei suoi primi difficilissimi anni, nella speranza che da grande non ricordi tutte le sofferenze patite nel primissimo periodo della sua vita in terapia intensiva, fra un’operazione chirurgica e l’altra”.

La figlia era stata colpita da un grave arresto cardiaco quando aveva meno di un anno, per mesi aveva lottato tra la vita e la morte subendo gravissimi danni cerebrali. Cartoni, anche sulla scorta della sua esperienza personale, si era impegnata con diverse associazioni negli anni scorsi a sostegno dei disabili. La donna si era laureata in Scienze Motorie, era diventata tecnico federale di ginnastica artistica, cresciuta nella Ginnastica Flaminio.

Sul sito della Federazione, si legge che sotto la sua guida Maria Teresa Gargano ha vinto il bronzo agli Europei di Amsterdam 2004 e partecipato alle Olimpiadi di Atene. “Viene a mancare un pilastro della nostra Federazione, un’impiegata modello. Il suo lavoro, svolto con dedizione, serietà e tanta passione, era fondamentale per il nostro funzionamento. La sua esperienza a bordo pedana era un valore aggiunto, e il suo spirito positivo irradiava tutti noi di energia. Ci mancherà tanto”, ha commentato con dolore il presidente della Federazione Gherardo Tecchi.

“Abbiamo provato a far vivere a Irene la miglior vita possibile, combattendo giornalmente affinché non sia privata di quegli spazi e di quelle occasioni, come ad esempio la scuola, che riempiono l’esistenza di tutti i bambini”, scriveva nel suo libro. Fernando Manzo avrebbe tentato una disperata manovra per scongiurare lo scontro con il motoscafo. A bordo dello yacht che avrebbe causato il terribile scontro c’erano quattro danesi: il comandante Per Horup, 58 anni, iscritto nel registro degli indagati, con Mikkel Horup, Tine Lehmann e Anna Maria Sorensen Durr.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.