C’è una prima svolta nell’indagine sulla morte di Filippo Marzatico, il dj 20enne di Casoria (Napoli) morto lo scorso 8 luglio all’ospedale di Frattamaggiore dopo un incidente domestico: nel nosocomio il giovane era giunto la sera precedente dopo essersi procurato ustioni sul corpo durante l’accensione di un barbecue con dell’alcol.

La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati sei persone nell’ambito degli accertamenti sul decesso di ‘Filip Master’, come si faceva chiamare il giovane dj. Si tratta di coloro che hanno prestato soccorso al giovane, dunque personale sanitario: sono tutti accusati di omicidio colposo, ma l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto propedeutico al conferimento dell’incarico per una perizia a un consulente. Atto che sarà formalizzato il 26 luglio negli uffici della Procura.

Lo scorso 12 luglio il padre di Filippo, Giuseppe Marzatico, aveva presentato tramite i suoi avvocati Sergio e Angelo Pisani un’istanza agli inquirenti con la quale chiedeva la riesumazione del figlio e un esame autoptico, lanciando pensati accuse nei confronti dei sanitari.

Voglio giustizia ma soprattutto capire come mai mio figlio è entrato in ospedale camminando ed è uscito in una bara nel giro di poche ore”, erano state le parole di Marzatico. Sull’ambulanza che l’ha trasportato nel nosocomio, denunciava il padre, Filippo c’era salito sulle sue gambe, avvolto in un accappatoio bianco: a dimostrarlo anche un video recuperato dalla famiglia e consegnato agli inquirenti.

Il consulente designato dal sostituto procuratore Patrizia Dongiacomo, Luigi Barbato, verrà incaricato di valutare la documentazione medica inerente il ricovero e il decesso di Filippo e anche l’eventualità di procedere con un accertamento tecnico irripetibile attraverso la riesumazione del corpo e l’autopsia.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.