Sono passati ormai diversi mesi dal circo mediatico legato alla Madonna di Trevignano e alla presunta veggente Gisella Cardia. Addirittura all’epoca erano diventate virali le dichiarazioni di una seconda presunta santona che avrebbe smentito Gisella Cardia.  Trevignano, piccolo comune a ridosso del lago di Bracciano, è un misto di sacro e profano. Al centro della storia c’era una statua della Madonna che stillerebbe lacrime di sangue, forse di maiale. Poi la presunta veggente che avrebbe sostenuto per anni di essere in diretto contatto con la Madonna che le avrebbe affidato messaggi, spesso apocalittici, per i fedeli. Una storia caduta poi nel dimenticatoi, soprattutto dopo la chiusura del programma Pomeriggio Cinque condotto da Barbara D’Urso.

Nelle ultime settimane un caso ben più grave è stato riportato da tutte le testate giornalistiche: la terribile vicenda della strage di Altavilla a Palermo. Due storie completamente diverse ma che alla base nascono dalle stesse pericolose pratiche religiose con riti di purificazione dal demonio e che fanno leva sui disagi psichici dei seguaci.

Le nuove testimonianze su Gisella Cardia: avrebbe più volte praticato esorcismi su persone da lei ritenute “indemoniate”

Nella polemica intorno alle sedicenti apparizioni della Madonna di Trevignano nuove testimonianze raccontano un lato fin qui poco conosciuto di Gisella Cardia. Come raccontato da una ex fedele a “Mattino Cinque News” la presunta veggente avrebbe più volte praticato esorcismi su persone da lei ritenute “indemoniate”.

Ansia e depressione “sono segni del demonio” da purificare con riti di preghiera

“Spesso organizzava gruppi di preghiera fuori Trevignano dove diceva di lottare contro il diavolo per liberare le persone”, spiega la donna in anonimato. Secondo l’ex adepta emozioni negative come ansia e depressione venivano scambiate per un segno del demonio, motivo sufficiente per dare vita a riti di preghiera. “Oltre al suo padre spirituale Gisella impartiva le benedizioni e se non provocava svenimenti è come se il rito non funzionasse”.

Le messe di purificazione ogni terza domenica del mese

La donna si sofferma poi sul ruolo di Don Luigi, padre spirituale di Gisella Cardia, che ogni terza domenica del mese eseguiva messe di purificazione a cui spesso partecipava la presunta veggente. “Dopo la messa i partecipanti andavano in sacrestia dove lei impartiva la benedizione”, spiega l’ex fedele che nel dettaglio racconta come proseguiva il rito per scacciare il demonio. “Don Luigi invitava i fedeli a casa sua dove adoperava un’autoclave con dentro acqua benedetta, poi li faceva andare nel bagno per farsi una doccia”.

Redazione

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