Primo maggio
Dramma lavoro, il commesso di H&M: “Ho dovuto dire ai miei colleghi che chiudevamo per sempre”

Un primo maggio amaro, di incertezza per il presente e paura per il futuro, quello vissuto da tanti italiani risucchiati nel vortice della crisi economica scatenata dal coronavirus. Molte aziende hanno annunciato esuberi e tagli al personale, tra queste anche il colosso del fast fashion svedese H&m che aveva già annunciato la volontà di chiudere 7 negozi nel nostro paese: 2 a Milano e Vicenza, e altri a Udine, Grosseto e Gorizia. A questi si è aggiunto, alla vigilia della festa dei lavoratori, l’ottavo, quello di Bari.
“È toccato a me comunicarlo a 50 colleghi e raccogliere le loro lacrime“, ha raccontato a La Repubblica Donato Panza, addetto alle vendite dello store pugliese. Quando ha alzato il telefono pensava di ricevere notizie sulla riapertura, invece, è arrivata la doccia fredda: chiusura definitiva.
Eppure Donato per quel lavoro non ha risparmiato sacrifici.”Ho faticato e ho concordato anche un demansionamento, pur di rimanere nella mia città. Sono stato assunto 13 anni fa e ho viaggiato in tutta Italia”.
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