Prendere il controllo totale dell’oriente e del sud dell’Ucraina, dal Donbass fino alla regione separatista moldava della Transnistria. Questi sarebbero gli obiettivi dei militari russi secondo quanto ha dichiarato il generale Rustam Minnekayev, vicecomandante del Distretto militare centrale russo. Il pretesto sarebbe, secondo le sue parole, impedire la supposta persecuzione contro la popolazione locale di lingua russa nella zona in cui Mosca mantiene forze militari da trent’anni. Le premesse non sono diverse da quelle che precedettero l’offensiva contro le regioni separatiste in territorio ucraino.

Le dichiarazioni del generale contrastano con quello che il Cremlino sostiene di aver scritto nelle bozze d’accordo che dice di aver consegnato da giorni agli ucraini e che prevedrebbero un cessate il fuoco in cambio del riconoscimento dell’appartenenza alla Russia della Crimea, già annessa, la presa di Mariupol e un Donbass non russo ma indipendente. Quella bozza Kiev dice di non averla mai ricevuta. Al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, Zelensky ha ribadito: «Sono sicuro che nulla ci è stato consegnato». Gli Stati uniti hanno convocato gli alleati per il 26 aprile nella base aerea americana di Ramstein in Germania.

L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell: «Elogiamo l’Ucraina per i suoi sforzi volti a trovare una soluzione diplomatica per l’evacuazione dei civili e ci rammarichiamo che la Russia non stia ricambiando. L’Ue sostiene l’appello dell’Ucraina al Cremlino per consentire l’evacuazione in sicurezza dei civili di Mariupol». Il Guardian riferisce invece che una missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica sarà da lunedì a Chernobyl per «per fornire attrezzature vitali e condurre valutazioni radiologiche e di altro tipo sul sito» che è stato sotto la gestione delle forze russe occupanti fino al 31 marzo.