Da una parte la continua richiesta di armi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che chiede all’Occidente di svuotare i depositi e inviarle a Kiev per aiutare “a salvare le vite di migliaia di ucraini”. Dall’altra la Russia testa un nuovo missile intercontinentale Sarmat, che secondo Vladimir Putin garantirà la sicurezza della Russia “contro le attuali minacce” e che “non avrà pari al mondo per lungo tempo”.

La guerra è al suo 56esimo giorno e di pace si parla ancora troppo poco. I negoziati vanno avanti senza particolari sussulti e la possibilità di un accordo è assai remota con Zelensky che si dice pronto a incontrare Putin: “Sono pronto da tre anni per dialogare con la Federazione Russa e con il suo presidente. Voglio sottolinearlo ancora una volta: loro non sono pronti per una soluzione pacifica”. Intanto il Cremlino testa il missile balistico intercontinentale Sarmat che, lanciato dalla base di Plesetsk, 800 chilometri a nord di Mosca, ha sorvolato gran parte dello sterminato territorio russo per colpire il bersaglio assegnato a Kura, nell’Estremo Oriente.

Un’arma “davvero unica” che “rafforzerà il potenziale di combattimento delle nostre Forze armate, assicurerà in modo affidabile la sicurezza della Russia dalle minacce esterne e farà riflettere coloro che, nel fervore di una retorica frenetica e aggressiva, cercano di minacciare il nostro Paese”, ha dichiarato Putin sottolineando che i Sarmat vengono assemblati solo con componenti prodotti in Russia. “Naturalmente ciò semplificherà la produzione in serie del complesso da parte delle imprese dell’industria della difesa e ne accelererà il trasferimento al arsenale delle forze missilistiche strategiche”, ha aggiunto. Il nuovo missile “ha le qualità tattiche e tecniche più elevate ed è in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa antimissile”.

“Gli obiettivi del test di lancio sono stati pienamente raggiunti e le specifiche di performance previste sono state confermate in tutte le fasi del volo”, fa sapere il ministero della Difesa russo in una nota. “Il lancio è stato il primo di una serie programmata, una volta che il programma sarà completato, il sistema missilistico Sarmat entrerà in servizio nelle Forze Missilistiche Strategiche”.

Il Pentagono smorza gli animi e chiarisce che il test non è una “minaccia” ma un’operazione di “routine”. “Tali test sono di routine e non e’ stata una sorpresa”, ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby. “Il dipartimento rimane concentrato sull’aggressione illegale e non provocata della Russia contro l’Ucraina”, ha aggiunto.

 

Redazione

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