Alle elezioni in Abruzzo Marco Marsilio, candidato del centrodestra ha vinto ed è riconfermato presidente della Regione. Lo sfidante del cosiddetto ‘campo largo’ (o larghissimo) Luciano D’Amico, sostenuto dal Pd al Movimento Cinque Stelle, passando per le forze centriste come Azione e Italia Viva, non ce l’ha fatta a scalzare l’attuale governatore. Il voto degli abruzzesi ha premiato il primo con il 53,5% contro il 46,5% del secondo. All’interno dei due schieramenti, i partiti moderati hanno ottenuto risultati altalenanti: bene nel centrodestra a favore di Marsilio, meno bene nel centrosinistra per D’Amico, pur con qualche nota positiva.

Elezioni Abruzzo, la crescita di Forza Italia e il buon risultato di Noi Moderati

Il primo dato, relativo alle forze moderate, che salta all’occhio è la crescita di Forza Italia. Il partito fondato da Silvio Berlusconi e oggi guidato da Antonio Tajani ha infatti raccolto un sorprendente 13,4%. Un risultato che ha permesso a FI di superare la Lega, diventando così il secondo partito dietro a FdI nella coalizione di centrodestra. Il boom di Forza Italia è confermato anche dalla crescita avvenuta rispetto ai numeri delle scorse regionali, nel 2019: in quell’occasione aveva infatti preso il 9%. Non è un caso che Tajani abbia esultato nelle ore successive al voto in Abruzzo: “Forza Italia arriva al 13,41%. Aumentiamo del 2,5% rispetto al voto delle politiche. È un risultato che premia il lavoro e l’impegno di un movimento che continua a crescere difendendo i valori del popolarismo europeo. Grazie agli elettori! Non li deluderemo!”.

Anche Noi Moderati di Maurizio Lupi ottiene un buon risultato: 2,68%, riuscendo a eleggere un consigliere. Anche Lupi, su X, ha espresso la sua soddisfazione: “Noi Moderati cresce e sfiora il 3%. Il voto dei cittadini abruzzesi ha premiato il buon governo degli ultimi cinque anni: una doppia delusione per un’opposizione che ha trasformato queste elezioni in un test nazionale”.

Elezioni Abruzzo, i risultati di Azione e Italia Viva

In generale meno positivi i risultati per i partiti centristi e liberali legati al candidato D’Amico, all’interno del ‘campo larghissimo’. Ma Azione riesce ad attestarsi sulla soglia di sbarramento ideale in ottica europee: il partito di Carlo Calenda, infatti, ha preso il 4% insieme ai socialisti popolari riformatori, conquistando un seggio. Calenda su X si è complimentato con il partito: “Azione in Abruzzo chiude al 4%. Considerando la tipologia di elezione, che impone alleanze per noi non facili, l’assenza di consiglieri regionali e la presenza di liste civiche è un ottimo risultato. Faccio i complimenti al partito abruzzese e a Giulio Sottanelli”. In un video pubblicato sui social ha ringraziato D’Amico e ha analizzato maggiormente il voto: “Il risultato del 4%, pur in assenza di Consiglieri regionali e in presenza di liste civiche molto forti che hanno sottratto voti a tutti i partiti, è ottimo. Si conferma il fatto che siamo l’unico partito dell’area liberale ad esistere sui territori e ad avere una prospettiva di crescita”. “Adesso pensiamo alle europee. Una sfida a noi congeniale perché proporzionale e incentrata sul voto di opinione. Avanti dunque. La strada è lunga e difficile ma anche avvincente per chi vuole una politica seria e competente animata da un forte spirito repubblicano” ha aggiunto.

L’altro partito dell’area liberaldemocratica presente alle elezioni in Abruzzo è Italia Viva, presentatosi con il simbolo Abruzzo Vivo nella lista Riformisti e Civici. La lista con il partito di Matteo Renzi ha raccolto il 2,8%, non riuscendo ad eleggere nessun consigliere. Renzi stesso, nella sua Enews, ha commentato in maniera generale la vittoria della destra nella regione: “Il centrodestra vince in Abruzzo evitandosi un grosso problema a Roma ma ha la grana di “Dossieropoli”. Il partito di Riccardo Magi ed Emma Bonino, Più Europa, invece, non si è presentato in Abruzzo con un proprio simbolo.

Redazione

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