Il partito socialdemocratico (SPD) è leggermente avanti negli exit poll in Germania. Dopo la chiusura dei seggi alle 18, è iniziato lo spoglio e, stando alla prima prognosi pubblicata dall’emittente pubblica Zdf, è testa a testa tra l’Spd dell’attuale ministro delle Finanze Olaf Scholz (favorito per il ruolo di cancelliere), che conquista il 26% dei consensi, e la Cdu/Csu (Unione cristiano-democratica, il partito di Angela Merkel, e Unione cristiano-sociale) di Armin Laschet, al 24%, che perde quasi nove punti rispetto a 4 anni fa.

Di contro, il rilevamento del canale pubblico Ard ‘vede’ un testa a testa fra i socialdemocratici e l’unione conservatrice, ambedue al 25% dei consensi.  Per quanto riguarda, l’exit poll della Zdf, effettuato dall’istituto Forschungsgruppe Wahlen (Fgw), e’ al di sotto delle aspettative il risultato dei Verdi di Annalena Baerbock, che si fermano al 14,5%, mentre si registra un buon risultato dell’Fdp di Christian Lindner – che punta a fare da ago della bilancia nelle trattative per la formazione del nuovo governo – che mette a segno l’12%.

Perde oltre due punti rispetto alle elezioni di quattro anni fa l‘ultradestra dell’Afd, che non va oltre il 10% dei voti contro il 12,6% delle precedenti elezioni del 2017. Si tratta dell’unica forza in campo che non sarebbe coinvolta, secondo le dichiarazioni preelettorali, in nessuna coalizione di governo. Il partito della sinistra, la Linke, dovrebbe a riuscire a restare nel Bundestag, superando per un soffio la soglia di sbarramento del 5%. Con risultati talmente ravvicinati, si profilano negoziati molto lunghi e complessi per la formazione di una nuova coalizione di governo.

LE PRIME PROIEZIONI – Le prime proiezioni ZDF, danno l’Spd al 25,8% e l’alleanza Cdu-Csu al 24,2%. Mentre le prime proiezioni ARD, danno l’Spd al 24,9% e Cdu-Csu. al 24,7%.

I Verdi sono terzi al 13,8 per cento. Il Partito liberaldemocratico (Fdp) si attesta all’11,7 per cento. Formazione nazionalconservatrice che raccoglie consensi anche nell’estrema destra, Alternativa per la Germania (AfD) e’ data al 10,9 per cento. La Sinistra e’ al 5 per cento, mentre gli altri partiti raccolgono complessivamente l’8,6 per cento.

LE REAZIONI – Esulta la Spd che per bocca del suo segretario generale Lars Klingbeil rivendica un incarico di cancelliere per il candidato socialdemocratico Olaf Scholz. “La Spd è tornata”, ha detto. E ancora: “Sapevamo che sarebbe stato un testa a testa, ma chiaramente la Spd ha l’incarico di governo, vogliamo che Scholz diventi cancelliere”. “Stasera vogliamo festeggiare”, ha concluso.

Delusione, invece, nella Cdu dopo i primi exit poll delle elezioni in Germania che perde quasi nove punti rispetto a 4 anni fa. “Le perdite sono amare”, ha ammesso il segretario generale della Cdu Paul Ziemiak. “Dobbiamo vedere se c’è un modo per costituire una futura coalizione per il nostro Paese”. Per Ziemiak una soluzione è la cosiddetta coalizione Giamaica: “L’Unione, l’Fdp ed i Verdi possono formare una buona coalizione”, ha affermato.

“Faremo tutto il possibile perché si possa creare un governo sotto la guida dell’Unione”, cioè del blocco conservatore Cdu-Csu. Così Armin Laschet, candidato conservatore alla cancelleria in Germania, dopo la diffusione dei primi risultati a seguito della chiusura delle urne. “La Germania ha ora bisogno di una coalizione per il futuro che possa modernizzare il Paese, una coalizione per maggiore resilienza”, ha aggiunto Laschet.

QUANDO SI CONOSCERANNO I RISULTATI – Chi vince e chi perde dovrebbe essere chiaro entro poche ore dalla chiusura dei seggi, ma per conoscere il nome del nuovo cancelliere potrebbero volerci settimane o mesi. La coalizione uscente, composta dal blocco conservatore di Merkel e dai socialdemocratici della Spd, detiene il record di tempo impiegato per formare un governo (a seguito del fallito tentativo di formare un’altra alleanza, cioè una coalizione Giamaica fra Cdu, Verdi e Fdp): le elezioni si tennero il 24 settembre del 2017 e il Bundestag elesse Merkel per il quarto mandato da cancelliera il 14 marzo del 2018, sei mesi dopo.

Sarà necessario formare una coalizione di governo: solitamente, dai negoziati viene fuori un accordo dettagliato di coalizione, che ha bisogno di essere approvato dai partiti che ne fanno parte. Una volta che una coalizione è pronta, il presidente tedesco nomina un candidato alla cancelleria, che per entrare in carica ha bisogno di ottenere la maggioranza al Bundestag. Il vecchio governo rimane in carica finché il nuovo non è pronto. Se falliscono due tentativi di eleggere un cancelliere a maggioranza, la Costituzione permette al presidente di nominare il candidato che abbia ottenuto la maggior parte dei voti nella terza votazione oppure di sciogliere il Bundestag per andare a nuove elezioni: questo finora non è mai successo.

PARLAMENTO E GOVERNO – L’attuale esecutivo è composto da una cosiddetta ‘Grosse Koalition’ (GroKo), cioè Grande coalizione, composta da Cdu e Spd. Il Bundestag uscente è composto dal numero record di 709 parlamentari: il gruppo più consistente è costituito dal blocco Cdu/Csu, il secondo gruppo più grande è invece quello della Spd. Sono rappresentati inoltre nell’emiciclo: l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD), che è entrato nel Parlamento federale per la prima volta nel 2017; i liberaldemocratici della Fdp; la sinistra radicale di Die Linke; e gli ambientalisti, cioè i Verdi.

Redazione

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