E’ iniziata con una gaffe l’avventura di Armin Laschet, candidato alla cancelleria tedesca e sostenuto dall’Unione cristiano-democratica (Cdu), il partito di Angela Merkel, la cancelliera uscente dopo ben 16 anni, e dall’Unione cristiano-sociale (Csu). Laschet ha votato oggi ad Aquisgrana, sua città natale, per le elezioni valide per il rinnovo del Bundestag (Parlamento federale tedesco). Accompagnato dalla moglie, Laschet ha ripiegato la scheda elettorale in maniera errata, lasciando all’esterno non la parte bianca ma quella con candidati e liste. Dalle immagini riprese dai media si legge quindi la sua indicazione di voto. Secondo i media tedeschi Laschet avrebbe violato il principio fondamentale del voto segreto. “Ogni voto conta”, ha dichiarato il candidato Cdu-Csu uscendo dal seggio.

La Germania oggi chiude l’era Merkel. Il Bundestag dovrà poi votare il cancelliere o la cancelliera che guiderà la Germania per i prossimi quattro anni. Di seguito una guida con le principali informazioni sul voto.

SEGUI LO SPOGLIO – Elezioni Germania, testa a testa ma con l’Spd avanti: crolla il partito di Angela Merkel

I PRINCIPALI PARTITI IN CORSA E I CANDIDATI ALLA CANCELLERIA – I partiti in corsa alle elezioni sono 47, ma pochi hanno realisticamente possibilità di superare la soglia di sbarramento del 5% per entrare al Bundestag. Sono tre i partiti che presentano un candidato alla cancelleria: il blocco conservatore di Merkel (composto da Cdu e Csu), che corre con Armin Laschet; la Spd, che corre con l’attuale ministro delle Finanze Olaf Scholz (favorito per il ruolo di cancelliere); e i Verdi, che corrono con Annalena Baerbock. Gli altri partiti che potrebbero entrare in coalizione sono: il partito liberaldemocratico Fdp e i socialisti di Die Linke. Nessuno invece intende allearsi con l’estrema destra xenofoba di Alternativa per la Germania (AfD).

QUANDO SI VOTA – I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 18 di domenica 26 settembre (le ultime sei elezioni federali si sono tenute nell’ultima o nella penultima domenica di settembre). Il voto postale è possibile già da diverse settimane, ma le schede devono arrivare entro l’orario di chiusura dei seggi nell’election day. Tutti i voti devono essere conteggiati entro lunedì mattina.

QUANDO SI CONOSCERANNO I RISULTATI – Chi vince e chi perde dovrebbe essere chiaro entro poche ore dalla chiusura dei seggi, ma per conoscere il nome del nuovo cancelliere potrebbero volerci settimane o mesi. La coalizione uscente, composta dal blocco conservatore di Merkel e dai socialdemocratici della Spd, detiene il record di tempo impiegato per formare un governo (a seguito del fallito tentativo di formare un’altra alleanza, cioè una coalizione Giamaica fra Cdu, Verdi e Fdp): le elezioni si tennero il 24 settembre del 2017 e il Bundestag elesse Merkel per il quarto mandato da cancelliera il 14 marzo del 2018, sei mesi dopo.

Sarà necessario formare una coalizione di governo: solitamente, dai negoziati viene fuori un accordo dettagliato di coalizione, che ha bisogno di essere approvato dai partiti che ne fanno parte. Una volta che una coalizione è pronta, il presidente tedesco nomina un candidato alla cancelleria, che per entrare in carica ha bisogno di ottenere la maggioranza al Bundestag. Il vecchio governo rimane in carica finché il nuovo non è pronto. Se falliscono due tentativi di eleggere un cancelliere a maggioranza, la Costituzione permette al presidente di nominare il candidato che abbia ottenuto la maggior parte dei voti nella terza votazione oppure di sciogliere il Bundestag per andare a nuove elezioni: questo finora non è mai successo.

CHI VOTA – Sono chiamati alle urne i cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Gli aventi diritto sono circa 60,4 milioni (su una popolazione di circa 83 milioni di persone); di questi, 2,8 milioni votano per la prima volta.

IL SISTEMA ELETTORALE E LE COALIZIONI – Il sistema elettorale tedesco produce governi di coalizione: si vota infatti con un sistema proporzionale, seppur con delle correzioni. In breve: per entrare in Parlamento bisogna superare la soglia di sbarramento del 5%; vengono eletti con sistema proporzionale 598 seggi; in virtù del complesso sistema e dei suoi correttivi, inoltre, possono essere eletti deputati aggiuntivi, cioè i cosiddetti ‘overhang seats’ e ‘balance seats’. I risultati delle elezioni mostreranno quali coalizioni siano matematicamente possibili, poi però i partiti dovranno discutere di cosa sia politicamente possibile. Una cosa è certa: il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) non farà parte del prossimo governo, visto che tutti gli altri partiti hanno chiarito che non intendono collaborare con questa formazione. Le coalizioni vengono di solito indicate in base ai colori dei partiti (blocco conservatore nero, Spd e Die Linke rosso, Verdi naturalmente verde, Fdp giallo): si potrebbe dunque sentire parlare di coalizione Giamaica, Kenya, semaforo e così via, a seconda delle combinazioni di colori-partiti.

PARLAMENTO E GOVERNO – L’attuale esecutivo è composto da una cosiddetta ‘Grosse Koalition’ (GroKo), cioè Grande coalizione, composta da Cdu e Spd. Il Bundestag uscente è composto dal numero record di 709 parlamentari: il gruppo più consistente è costituito dal blocco Cdu/Csu, il secondo gruppo più grande è invece quello della Spd. Sono rappresentati inoltre nell’emiciclo: l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD), che è entrato nel Parlamento federale per la prima volta nel 2017; i liberaldemocratici della Fdp; la sinistra radicale di Die Linke; e gli ambientalisti, cioè i Verdi.

Redazione

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