Sulle elezioni di Roma la politica torna finalmente protagonista. Come deve essere. Campagne social d’accordo, ma anche gli spot elettorali che da qualche anno non si vedevano a causa di un populismo becero che voleva annientare  e demonizzare la classe politica a suon di tagli e ristrettezze di bilancio dei partiti. In questa tornata elettorale si rivedono le campagne politiche: sui bus, sui cartelloni, in metropolitana. E certo, anche sui social. Il Riformista ha analizzato le varie campagne dei candidati big in corsa

CALENDA ALL’AMERICANA

La mascherina anticovid griffata Calenda

Nella classica il primo è sempre Carlo Calenda. Una campagna elegante ma di altissimo livello: dai cappellini alle polo, passando per  T-shirt, bandiere e persino la mascherina griffata Calenda Sindaco. E poi, ovviamente,  il volto del candidato per la lista civica Calenda Sindaco che campeggia su un autobus su tre in circolazione a Roma. Una scelta in linea con le campagne elettorali americane e anche la linea dettata da Calenda è improntare la corsa al Campidoglio in modo serissimo. Ha studiato molto Calenda prima di lanciarsi in questa avventura da sindaco e si vede: dai report ai progetti, passando per la comunicazione spinta e un rapporto vero con i cittadini. E’ senza dubbio il candidato più preparato dei quattro in corsa. Al momento ha vinto la sfida della campagna elettorale più bella e impattante.

MICHETTI CHI?

La campagna di Michetti

Originalissima la scelta di Enrico Michetti di giocare sull’anonimato della sua figura. In molti, stupidamente, hanno storto la bocca quando si è fatto il suo nome come candidato del centrodestra dicendo appunto “Michetti chi?”. Ora lui ha voluto giocare proprio su questo: un gesto autoironico che piace. Anche perché il sottopancia è la risposta al Michetti chi?: sono Michetti e risolvo i problemi. Carino, semplice, originale. La sua campagna non è spinta come quella di Calenda ma c’è ed è forte. Un investimento importante, autofinanziato, che sta trovando, specialmente tra i giovani (e questa è una bella novità) molti seguaci. Michetti punta forte sul commercio e come diceva qualcuno la pubblicità è l’anima del commercio.

GUALTIERI IN STILE CORTEZ

La similitudine tra le pubblicità di Gualtieri e della Cortez

L’ex ministro dell’Economia, o meglio lo staff che ne cura la comunicazione, ha preso ispirazione dai manifesti della giovane stella dell’ala radicale dei Democratici americani, Alexandra Ocasio-Cortez, per i cartelloni con cui tappezzare la Capitale. A fare notare la somiglianza grafica tra i due manifesti è stato proprio Calenda che ha preso un po’ in giro il rivale su twitter “Vorrei ma non posso…”. In effetti la somiglianza nei caratteri, nella posa e nello stile della pubblicità è molto similare.

RAGGI NON PERVENUTA

Forse la sua campagna pubblicitaria la starà curando, con i suoi tempi particolari, il suo portavoce fantasma. Fatto sta che la Raggi, almeno a livello di pubblicità elettorale, non esiste. Neanche un cartellone, niente spot social, marketing manco a parlarne. Battute sulla comunicazione pessima del Campidoglio a parte, Virginia Raggi non sembra puntare molto sugli spot. Fa il sindaco e questa è di fatto la migliore pubblicità per se stessa. Vergognoso  l’aperitivo elettorale con 4 (sì quattro…) giornalisti invitati carbonarescamente a Testaccio. NCS: Non Ci Siamo.

Franco Pasqualetti

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