La denuncia di un diritto negato
Eliminato il Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche: “Così si penalizzano i disabili”
Ancora una volta sono i disabili a essere penalizzati. Questa volta sotto la lente di ingrandimento c’è il bonus edilizio. l decreto-legge 11 del 2023 ha rivisto la disciplina fiscale in materia di abbattimento di barriere architettoniche, decretando uno stop allo sconto in fattura previsto dai bonus edilizi (di cui all’articolo 119-ter del decreto-legge 34 del 2020), consistente nella detrazione Irpef del 75 per cento delle spese, anche per le persone con disabilità. In questa settimana FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, ha seguito la vicenda ed avviato da subito una fitta interlocuzione con il ministro per la Disabilità e con diversi parlamentari per la presentazione di un emendamento al dl che reintroduca la detrazione fiscale.
“A nostro avviso c’è stato una erronea valutazione delle norme, il bonus del 75% non può essere di certo paragonato al bonus 110 che, con variazioni, è passato al 90 – ha detto il presidente di FISH, Vincenzo Falabella – La cancellazione della cessione del credito e sconto in fattura del 75% per le opere finalizzate ad abbattere le barriere architettoniche è un segnale che stride rispetto agli impegni assunti dall’attuale Governo nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. In questi giorni abbiamo silenziosamente sollecitato Governo e Parlamento ad intervenire immediatamente per porre rimedio a tale stortura. Per agevolare e velocizzare questo passaggio, FISH ha scritto e presentato ai parlamentari un apposito emendamento che sarà presentato, nella discussione all’Atto Camera 889 in materia di Conversione in legge del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.
Il presidente specifica in cosa consiste praticamente il danno: “L’agevolazione fiscale è stata finora utilizzata dalle persone con disabilità, per installare rampe di accesso e ascensori in case e condomini, per ristrutturare bagni adeguati alle persone con disabilità, per montare sollevatori che permettano il trasferimento dal letto alla carrozzina e in tutti gli ambienti domestici – continua Falabella – Introdurre nuovamente la possibilità dello sconto in fattura o la cessione del credito come precedentemente previsto permetterebbe alle persone con disabilità di accedere agli spazi, muoversi, prendersi cura di sé in modo libero, pieno ed autonomo”.
Un danno, quello dell’eliminazione del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche non da poco. La sua cancellazione penalizza migliaia di cittadini con disabilità. “In Italia ci sono circa 4 milioni di persone con disabilità – conclude Falabella – Al netto di qualche cittadino che ha abbattuto le barriere architettoniche con fondi propri o i pochi che hanno potuto accedere al bonus nel breve periodo in cui è stato in vigore, la platea di possibili beneficiari è tanto ampia che il diritto negato è ancor più grave“.
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