Basta WhatsApp, utilizzate Signal. È la proposta arrivata via social network da Elon Musk, ‘boss’ di Tesla e uomo più ricco del mondo. Un invito rivolto ai suoi followers dopo che il social di Mark Zuckerberg ha annunciato nei giorni scorsi un cambio delle sue regole e termini di servizio a partire dall’8 febbraio, che tutti dovranno accettare per poter continuare ad usare la nota app di messaggistica.

Signal è un app sviluppata da Open Whisper e che funziona in modo simile alla più famosa WhatsApp, ma con regole meno invasive in tema di privacy. L’invito di Musk ad utilizzarla, che ha ricevuto oltre 41mila retweet e 320mila mi piace, ha provocato un boom di download di Signal: il proprietario di Tesla non ha fatto esplicito riferimento al servizio di Zuckerberg nel suo tweet, ma sembra evidente la connessione tra l’invito ad utilizzare Signal e le modiche apportate da WhatsApp in merito alla condivisione dei dati con Facebook.

La stessa Signal ha dovuto avvertire gli utenti che stava riscontrando un ritardo nell’invio dei codici di verifica ai nuovi utenti a causa dell’elevato numero di adesioni all’app, il boom di richieste partito dopo il tweet di Musk.

A differenziare Signal da WhatsApp non è il metodo diverso di trattamento dei dati: tutto ciò che viene scambiato sull’app, che si tratti di testi, foto o video, sono infatti crittografati end-to-end. Ciò vuol dire che Signal non ha accesso ai contatti dell’utente, ai dati dei gruppi di cui fa parte all’interno dell’app, ma non sa neanche quale sia l’avatar dell’utente, o il nome del profilo. Un livello di “segretezza” che nel 2016 spinse un giudice americano ad ordinare all’app di produrre elementi sulla conversazione avvenuta tra due utenti sottoposti a indagine federale. In quel caso Signal fornì alle istituzioni Usa una documentazione inutile: all’interno c’era solo la data di creazione degli account e dell’ultima connessione.

L’unica differenza, che l’hanno resa l’app preferita da Edward Snowden, riguarda il codice totalmente open source, quindi pubblico e consultabile da chiunque.

Avatar photo

Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.