È morta suicida lo scorso 7 dicembre l’attrice Emmanuelle Debever, 60 anni, gettatasi nelle Senna a Parigi. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Institut national de l’audiovisuel (Ina) sul suo account X: i fatti risalgono allo stesso giorno in cui è andato in onda sulle televisioni francesi il programma ‘Complément d’investigation’, l’inchiesta sui presunti casi di molestie commesse dall’attore Gérard Depardieu in cui Debever è stata coinvolta, accusando l’allora protagonista del film Danton (1982), in cui interpretava il ruolo di Louison, la giovanissima moglie del noto protagonista della Rivoluzione francese.

Il servizio televisivo ha fatto scalpore in Francia, tra testimonianze sui comportamenti di Depardieu sul set e le immagini di un suo viaggio in Corea del Nord durante il quale veniva ripreso tra commenti sessisti e osceni su donne e persino su una bambina: allusioni sul fatto che alle a loro piacesse “andare a cavallo”, con appellativi imbarazzanti. L’accusa dell’attrice risaliva ad un post su Facebook datato 2019: “Il mostro sacro si era abbandonato a molte cose durante le riprese… Approfittando dell’intimità all’interno di una carrozza. Facendo scivolare la sua grossa zampa sotto le mie sottovesti, presumibilmente per avere una migliore sensazione di me..”. All’epoca Charlotte Arnould aveva già denunciato l’attore, pochi giorni fa invece era stata la volta di Helene Darras così come altre 14 donne.

Le violenze di Depardieu

“No comment”, scrisse quando venne assolto dall’accusa di stupro e violenza sessuale. Nella sua battaglia, Debever era stata la prima, ma non l’unica: anche Charlotte Arnould (oggi 28 anni) nell’agosto 2018 aveva sporto denuncia contro Depardieu per stupro.”Mai, nel modo più assoluto, ho abusato di una donna – aveva dichiarato Depardieu lo scorso ottobre in una lettera pubblicata su le Figaro – non posso più permettere quello che sento, che leggo su di me da qualche mese”. Intanto “l’intoccabile” vivrebbe ormai come un recluso, costretto ad annullare una tournée dedicata alla cantante Barbara per la folta presenza di manifestanti femministe.

Redazione

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