Sembra una trama da film di fantascienza eppure Elon Musk è vicinissimo alla realizzazione di un altro dei suoi ambiziosissimi progetti: impiantare un chip nel cervello umano che permetta a una persona di interfacciarsi direttamente con un dispositivo esterno. Si chiama Neuralink e potrebbe consentire alle persone affette da disabilità la capacità di muoversi e comunicare in completa autonomia. “Mi aspetto che entro sei mesi il primo device di Neuralink sia sperimentato su un essere umano”, ha detto il magnate americano.

Il progetto è stato lanciato nel 2016 e fin ora è stato sperimentato solo su animali. Neuralink ha consentito a una scimmia di giocare a un videogame in modo totalmente autonomo. Il passo successivo è la sperimentazione sull’uomo. “Vogliamo essere molto attenti e soprattutto certi che funzionerà – ha detto Musk – prima di impiantare il chip nel cervello di un essere umano. Ma intanto abbiamo sottoposto alla Fda (l’authority americana sui farmaci e la ricerca medica) tutta la nostra documentazione. Probabilmente – l’auspicio di Musk – in circa sei mesi potremo sperimentare Neuralink su un essere umano”.

La sfida di Neuralink è quella di creare un chip che possa interfacciarsi con dispositivi elettronici complessi per consentire a persone affette da paralisi di riacquistare le loro capacità motorie, ma anche di sfidare le malattie cerebrali degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Allo studio anche le possibilità offerte dalla simbiosi tra cervello e intelligenza artificiale. Il progetto viaggia con un notevole ritardo rispetto alle previsioni: da cronoprogramma la sperimentazione sull’uomo sarebbe dovuta partire entro la fine del 2022. Ora, Fda permettendo, potrebbe essere arrivato il momento.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.