Hanno appena uno e due anni le vittime dell’ennesima tragedia accaduta su un barcone a largo di Lampedusa. L’esplosione di una bombola, secondo le prime ricostruzioni, che è avvenuta a bordo ha ferito anche altri due minori, un uomo e cinque donne una delle quali condotta al centro grandi ustioni di Palermo in elisoccorso. Un’altra donna, secondo la Guardia costiera, risulterebbe dispersa come confermano fonti della Capitaneria di Porto.

Gli inquirenti lavorano anche a una seconda e più probabile causa delle ustioni che hanno portato al decesso dei due bambini. L’inchiesta è stata aperta sull’eventualità che a prendere fuoco sia stato un bidone che conteneva liquido infiammabile, un’esplosione avrebbe provocato molte più vittime e l’imbarcazione probabilmente non sarebbe rimasta galleggiante, come invece è avvenuto.

“Nella mattinata odierna la guardia costiera di Lampedusa ha ricevuto da un motopesca tunisino una segnalazione riguardante una imbarcazione in difficoltà in area di responsabilità SAR maltese, in prossimità dei limiti dell’area SAR italiana”, spiega la Guardia costiera italiana. “In accordo con le autorità maltesi — che hanno coordinato l’invio di mezzi — una motovedetta è stata inviata sul posto e ha recuperato 38 migranti, parte dei quali già soccorsi dal peschereccio, tra cui anche i corpi privi di vita di due minori. Il peschereccio tunisino, intervenuto per primo in soccorso, ha riferito di un’esplosione avvenuta a bordo del barchino. I migranti soccorsi sono giunti a Lampedusa mentre, al momento, risulterebbe dispersa ancora una donna. Un aereo ed una motovedetta della Guardia costiera sono impegnati nelle operazioni di ricerca”.

Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura della Repubblica di Agrigento convergono sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro reato. Il capo dei pm sta coordinando il comando generale della capitaneria, la guardia costiera di Lampedusa e la squadra mobile che è presente sull’isola. “Ci sono due bambini piccolissimi morti bruciati e diversi feriti — conferma il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella —. I migranti sono stati trasbordati sulle unità di soccorso e il barchino è stato lasciato alla deriva ancora galleggiante”.

Sta diventando un incubo – dice all’AdnKronos il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l’ennesimo viaggio della speranza trasformatosi in tragedia -. Non è più possibile accogliere persone morte. Sono sindaco da 100 giorni e ho già dovuto ricevere cinque vittime. L’Europa deve fare immediatamente qualcosa, non è più possibile far morire la gente nel Mediterraneo».

In occasione del nono anniversario della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 368 persone, avvenuto negli scorsi giorni, il primo cittadino aveva lanciato una provocazione. Dinanzi al monumento diventato simbolo dell’accoglienza, la Porta d’Europa, alla presenza dell’ex presidente della Camera Roberto Fico, aveva dichiarato: “Sono arrivato a pensare che il posto giusto per questa porta non sia più Lampedusa, la dovremmo portare nel cuore dell’Europa, all’ingresso del Parlamento europeo. Magari vedendola tutti i giorni potrebbe sollecitare una riflessione, richiamare un’urgenza. L’immigrazione è un problema europeo ed esige una risposta europea”.

Riccardo Annibali

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