I commissari straordinari dell’ex Ilva e i dirigenti del gruppo franco-indiano Arcelor Mittal hanno raggiunto l’intesa di base per la trattativa della ristrutturazione del contratto originario di affitto e vendita degli stabilimenti e per l’operazione finanziaria di rilancio del polo siderurgico con base a Taranto.

L’INTESA PRIMA DELL’UDIENZA – L’annuncio è arrivato dal legale di ArcelorMittal Ferdinando Emanuele, a pochi minuti dall’udienza che si deve tenere davanti al giudice civile di Milano per discutere del ricorso d’urgenza presentato dai commissari straordinari dell’Ilva. L’intesa raggiunta dopo una lunga impasse consente ora di guadagnare tempo e far ripartire il tavolo negoziale sul piano industriale per lo stabilimento pugliese di Taranto.

IL NEGOZIATO – A confermarlo è stato lo stesso avvocato Emanuele: “Il documento si limita a indicare le basi della negoziazione che si svolgerà fino al termine massimo del 31 gennaio allo scopo di raggiungere un accordo vincolante”. E proprio alla luce di questo, ha concluso, oggi i legali dei commissari chiederanno un rinvio.

LA CONFERMA DEL MISE – Come riferito da fonti del Mise, il ministro Stefano Patuanelli, “ha autorizzato i Commissari Straordinari alla firma degli Heads of Agreement con ArcelorMittal. Poste le basi per trovare un accordo più completo entro gennaio”.

LA FIRMA – L’accordo, definito dai legali Heads of Agreement, è stato quindi firmato dall’amministratore delegato di ArcelorMittal Lucia Morselli e dai tre commissari straordinari di Ilva in amministrazione straordinaria al primo piano del palazzo di Giustizia nella sede della Libera Associazione Forense. L’udienza civile sarebbe dovuta cominciare alle 11 ma il giudice Claudio Marangoni ha concesso alle parti il tempo di perfezionare l’intesa.

SINDACATI CRITICI – L’accordo raggiunto tra le parti ha trovato l’opposizione quasi unanime dei sindacati. “Non conosciamo ancora i contenuti dell’accordo raggiunto tra l’amministrazione straordinaria e ArcelorMittal. E’ stato un percorso inedito e di un’inaudita gravità che non ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Sarebbe intollerabile scoprire, dopo la pubblicazione del documento, che ci sia stata un’intesa che rende superflua la trattativa con le organizzazioni sindacali, così come accaduto con il governo Gentiloni”, ha dichiarato il segretario della Uilm Rocco Palombella. “Non siamo disponibili ad una trattativa a tempo ancor più se sul tavolo c’è la spada di Damocle dei licenziamenti. Un negoziato non si avvia con una data di ‘scadenza’”, ha dichiarato la numero uno della Fiom Francesca Re David. Diversa la posizione di Marco Bentivogli, segretario Fim Cisl: “Siamo sempre disponibili al confronto ma in un mese ribaltare gli assunti di queste premesse che non vanno, ci sembra un’operazione tutta in salita”

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