“Leggo con rammarico l’articolo e fatico a coglierne il significato e lo scopo, se non quello di distorcere la mia dichiarazione per fornire ai lettori un’interpretazione fuorviante. Questo è quanto afferma Fedez in risposta all’articolo di Repubblica che riporta la notizia di un esposto presentato dal Codacons dopo uno studio commissionato sulle società del rapper. L’analisi è scaturita da un sospetto emerso durante un procedimento legale a Milano, in cui il cantante, ottenendo l’archiviazione, dichiarò di essere “nullatenente” e di avere “tutto intestato alle mie società”. Parole che non sono passate inosservate all’associazione dei consumatori che il 12 febbraio ha inviato alla Guardia di Finanza di Roma e Milano un esposto, scrivendo che quanto riportato risulterebbe “importante” per far luce sulle “società riconducibili al rapper” e per questo ha anche commissionato una relazione tecnica a un esperto per ricostruire lo schema degli asset a lui riconducibili.

Il commento

In un primo momento, il rapper aveva scelto di non commentare, poi la replica dopo il caso scoppiato questa mattina. Riguardo a eventuali indagini sulle sue proprietà aziendali, Fedez dichiara: “Le mie società sono disponibili a ogni controllo da parte delle autorità competenti; non abbiamo nulla da nascondere né da temere”.

Il chiarimento

Fedez cerca di chiarire il contesto, spiegando: “Durante un processo, il giudice mi ha chiesto quali beni mobili e immobili fossero a me intestati. Ho risposto onestamente, dichiarando di non avere nulla intestato a mio nome, pertanto tecnicamente sono nullatenente poiché tutto è intestato alle società della mia famiglia, seguendo una prassi comune a molti imprenditori e imprenditrici in questo paese. Se avessi affermato il contrario, avrei mentito di fronte a un giudice, commettendo un reato”.

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