La “pandemia dei non vaccinati”, come l’ha chiamata mercoledì il ministro della Salute tedesco Jens Spahn nel giorno in cui in Germania erano stati registrati 194 decessi per Covid-19, spaventa l’Europa e anche l’Italia.

È per questo infatti che in una circolare alla Regioni il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo chiede agli Enti locali di velocizzare le somministrazioni per frenare l’aumentare dei contagi, numeri in salita che per ora invece non riguardano con la stessa ‘portata’ anche i ricoveri ospedalieri.

“Quanto sta avvenendo in altri Paesi europei con la cosiddetta ‘pandemia dei non vaccinati’” indica “con forza la necessità di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonché di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari”, si legge infatti nella circolare inviata dalla struttura commissariale alle Regioni, alle quali viene chiesto di “ricorrere in modo sistematico alla ‘chiamata attiva’, procedendo alla prenotazione dei soggetti interessati alla dose ‘booster’ anche attraverso la rete della medicina del territorio, con il più ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti”.

Grazie all’ampia copertura vaccinale italiana, come detto, alla crescita dei contagi non corrisponde per ora un incremento proporzionale di ospedalizzazioni: Figliuolo rileva infatti che al 3 novembre “3.029 persone sono ricoverate con sintomi in degenza ordinaria e 381 in terapia intensiva, a fronte rispettivamente di 3.198 e 440 soggetti ricoverati al 30 settembre scorso”.

Per quanto riguarda la terza dose, al momento è raccomandata solo al personale e agli ospiti delle residenze sanitarie per anziani, per il personale sanitario, per i soggetti con elevata fragilità over 18 e per gli over 60. Dose ‘booster’ che va fatta utilizzando vaccini a mRNA dopo almeno 180 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato.

Secondo Figliuolo è “probabile” il “futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni”, anche se su questo tema è atteso il pronunciamento probabilmente nel mese di dicembre da parte di Ema e Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

A ‘rinforzare’ l’allarme già lanciato in Germania da Jens Spahn è anche l’italiano Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’Agenzia europea del farmaco, secondo il quale “la situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante”, col continente che è già “nella quarta ondata della pandemia”.

Una preoccupazione per la situazione nel Vecchio Continente espressa anche da Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, che ha confermato che l’Ue è “di nuovo all’epicentro” della pandemia. “L’attuale ritmo dei contagi nei 53 paesi della regione europea suscita forte preoccupazione”, ha detto Kluge in conferenza stampa, aggiungendo che una proiezione affidabile lascia prevedere “un altro mezzo milione di morti da covid-19″ entro febbraio se l’attuale tendenza dovesse continuare.

Redazione

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