Se non fosse stato per i vaccini l’Italia già lo scorso agosto sarebbe tornata interamente Zona Rossa. Ovvero quella, nell’emergenza coronavirus, sottoposta alle più stringenti restrizioni secondo il sistema di divisione in aree di rischio introdotto lo scorso novembre. È la conclusione alla quale è giunto Enrico Rettore, professore di Econometria nel Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Padova ed ex Preside di Economia dell’ateneo. “Senza i vaccini, con i criteri in vigore per l’assegnazione dei colori, saremmo finiti sparati in zona rossa ad agosto – ha dichiarato Rettore a Il Corriere della Sera – Tra l’altro si sa che il mese passato è il periodo meno favorevole alla circolazione del virus figurarsi cosa sarebbe accaduto adesso in autunno”.

Lo studio è stato elaborato a partire dal Bollettino di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso una tabella con il numero dei contagi, i ricoverati con sintomi, i ricoverati in Terapia intensiva e i decessi alla prima riga; tutti divisi per fascia di età. “Nella seconda riga ho elaborato cosa sarebbe successo se nessuno si fosse vaccinato e ho operato la solita proporzione: ho applicato i tassi di contagio/ricovero/decesso osservati per i non vaccinati all’intera popolazione (12+). La differenza tra la prima e la seconda riga ci dice quanti guai abbiamo evitato grazie al fatto che buona parte dei residenti ha accettato di vaccinarsi”.

Il periodo di osservazione della ricerca è stato quello estivo. I risultati: “Dal 13 agosto al 12 settembre abbiamo avuto 974 ingressi in terapia intensiva ma senza inoculazioni sarebbero stati 4.988. Dal 30 luglio al 29 agosto abbiamo avuto 1.443 decessi, mentre senza vaccino sarebbero stati 9.176 e fin qui sono cose stranote”. Sempre con lo stesso metodo, dal 20 agosto al 19 settembre, i contagiati sarebbero stati 346.000, 145 ogni 100mila abitanti.

Ai No Vax, quelli che protestano in piazza – e quindi anche a parte dei No Green Pass, ammettendo che parte di questi non sono proprio No Vax, – osserva Rettore, “sfugge del tutto che se siamo in zona bianca e non in zona rossa e, quindi, liberi di muoverci, incluso scendere in piazza, è solo grazie al fatto che gran parte dei loro concittadini si è vaccinato”. Solo sabato scorso sono scesi in 60 piazze in tutta Italia i manifestanti anti-Green Pass. A oggi sono oltre 83 milioni 986mila le somministrazioni condotte in Italia per un totale di 41 milioni 984mila persone che hanno completato il ciclo, pari al 77,73% della popolazione over 12 anni, ovvero di quella che può vaccinarsi. Il governo aveva puntato a raggiungere l’80% degli immunizzati entro fine settembre, obiettivo compromesso dal rallentamento della campagna nelle ultime settimane. Un picco di prenotazioni però si è verificato la settimana scorsa quando il governo ha esteso il provvedimento del Green Pass a lavoratori del pubblico e del privato.

L’Italia al momento è interamente Zona Bianca, ovvero quella con meno restrizioni, con eccezione della Sicilia, in Zona Gialla, che però nell’ultimo monitoraggio ha fatto registrare dati ancora in calo e potrebbe quindi passare in Zona Bianca già dalla prossima settimana. Il Comitato Tecnico Scientifico ha intanto dato il via libera alla somministrazione della terza dose di vaccino per over 80 e ospiti delle Rsa. I primi ad avere accesso a un ulteriore richiamo sono stati i pazienti con immunosoppressione “clinicamente rilevante”. Solo i preparati Pfizer BioNTech e Moderna, i due a doppia dose e a Rna Messaggero, sono stati approvati per la terza dose. L’Ordine dei Medici italiano ha chiesto il terzo richiamo per tutto il personale sanitario.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.