Non c’è due senza tre e non c’è puntata di Report senza polemiche. “Bufera”, come si titola spesso: polemica insomma sulla puntata di ieri e l’approfondimento sui vaccini intitolato, appunto, Non c’è due senza tre. Un assist alle tesi di No Vax e No Green Pass, secondo i parlamentari della Commissione di Vigilanza Rai del Partito Democratico. Libertà di informazione, secondo il conduttore della trasmissione di giornalismo di inchiesta Sigfrido Ranucci. Che ci tiene a precisare che tutta la redazione sia vaccinata contro il covid-19: altro che No Vax.

Eppure non basta. Le modalità con le quali la trasmissione, e in particolare la puntata, è stata confezionata non convincono e non convincono i parlamentari. E anche parecchi telespettatori, a giudicare dai commenti e i post sui social network. Stessa idea del deputato di Forza Italia in commissione di Vigilanza, Andrea Ruggeri. Il servizio è stato firmato dai giornalisti Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale. I parlamentari dem hanno sollecitato un’interrogazione all’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, nominato e incaricato dal governo Draghi lo scorso luglio.

I parlamentari Pd contro Report

Ieri sera su REPORT è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi no vax e no Green Pass; su questo chiediamo un chiarimento ai vertici Rai – si legge in una nota dei parlamentari dem – Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia che affermano di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente ‘collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico’, anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla ‘larga frequenza di effetti collaterali’ dopo la somministrazione del vaccino anti Covid, speculazioni dietrologiche sul ‘grande business della terza dose’ detenuto da ‘multinazionali del farmaco’ concentrate solo a ‘accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose’, dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione”.

Questo e molto altro – continuano i parlamentari Pd – è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai Tre. Perché con il servizio di REPORT Non c’è due senza tre firmato da Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste. Un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di REPORT”.

”Per questo – concludono i parlamentari – abbiamo chiesto al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai, insieme al Direttore di Rai Tre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziative intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid 19 e fino ad oggi”.

La replica di Sigfrido Ranucci

Non si è fatta attendere la replica di Ranucci. “Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione di Report, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti no vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio”. Il conduttore di REPORT, all’Ansa, ha aggiunto: “È da no vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da no vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da no vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?”

“L’inchiesta aveva come ospiti scienziati del calibro dei membri del Fda e ha portato come esempio virtuoso Israele che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c’è traccia di uno studio dell’Iss annunciato un anno fa. Solo il laboratorio del Niguarda di Milano sta facendo uno studio volontario”. Ranucci ha quindi precisato che “solo un infermiere non è apparso in video, ma gli altri, a cominciare dai sindacati, ci hanno messo la faccia” e che “non esiste nessuna infermiera che dice di essersi infettata a causa delle case farmaceutiche. Non so quale programma abbiano visto“.

“Su come è stato prorogato il Green Pass non abbiamo fatto altro che riportare lo scambio dei documenti intercorsi tra il ministro della Salute e il Cts. Sono no vax anche loro? Report è da sempre a favore del vaccino come migliore prevenzione, ma un fatto non ha colorazioni no vax. È un fatto punto, che piaccia o no. Cercare di nascondere degli errori è il miglior modo di alimentare chi non crede nel vaccino. Inoltre, la conclusione della puntata era che bisogna fare la terza dose, chiedendo attenzione però a farla ai giovani, e soprattutto che il Green Pass ha validità di sei mesi non 12. Il contrario di quello di cui ci accusano. Semmai c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.