Il disegnino delle bimbe ha alimentato il dibattito sulla circolazione d'aria
Focolaio in classe, lo schemino delle piccole Emma e Matilde: otto contagi su dieci agli ultimi banchi
Grazie ai loro schemini Emma e Matilde, due bambine della terza elementare di una scuola di Perugia, hanno dato il loro contributo a scoprire il link epidemiologico nella loro classe, disegnando su un foglio a quadretti la disposizione dei banchi in aula e colorando di rosso le caselle dei compagni di classe risultati positivi al coronavirus.
Lo schemino, pubblicato dal papà di Matilde sui social e rilanciato da Il Fatto Quotidiano, ha evidenziato che i casi di contagio si sono verificati soprattutto tra i giovani alunni seduti agli ultimi banchi: ben otto dei dieci che occupano la quarta e quinta fila (su una classe di 23 bambini totali). Due piccoli studenti che invece si trovavano seduti tra la prima e la terza fila sono risultati positivi al covid.
Un dettaglio che ha alimentato un dibattito all’interno della scuola stessa, chiusa momentaneamente in attesa dei risultati dello screening effettuato su studenti e personale. Due le tesi in questione: la prima è relativa alla scarsa circolazione d’aria scarseggia nelle ultime file perché la finestra, che si trova di fronte la porta d’ingresso, è più vicina ai banchi posizionati avanti.
L’altra tesi è che invece i bimbi delle ultime file hanno avuto maggiori possibilità di contagio ‘grazie’ a contatti sfuggiti ai professori che difficilmente riescono a seguire chi è posizionato nelle retrovie.
Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il presidente dell’ordine dei medici di Roma Antonio Magi sottolinea la bravura e l’aiuto che le due piccole alunne hanno fornito nell’indagine epidemiologica rilevando tuttavia che “una sola classe e un solo episodio non possono determinare scientificamente una tesi, ma la questione posta è corretta: bisogna ridurre l’umidità e far circolare l’aria negli spazi chiusi”.
Circolazione d’aria e umidità che durante il primo lockdown nel marzo scorso avrebbero favorito la diffusione dei contagi al nord (soprattutto in Lombardia e in tutta la Pianura Padana) rispetto alle regioni del centro-sud “dove sono iniziate giornate calde già a febbraio, alternate ad altre con venti molto forti” sottolinea Magi.
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