Il paziente serbo che ha contagiato l’imprenditore vicentino sembra sia deceduto mercoledì”. A dirlo, durante il consueto punto stampa sulla situazione dei contagi da Covid in regione, il governatore del Veneto Luca Zaia. La regione è alle prese con un nuovo focolaio generato da un manager vicentino della Laserjet, azienda di carpenteria meccanica di Pojana Maggiore (Vicenza), ricoverato al San Bortolo di Vicenza in terapia intensiva dopo aver rifiutato un primo ricovero. Il contagio si era verificato durante una trasferta di lavoro in Serbia assiema ad alcuni colleghi, col paziente serbo 70enne che, come riferito da Zaia, sarebbe deceduto mercoledì.

Il governatore leghista ha quindi annunciato che sarà presentata alla Procura di Vicenza una segnalazione per far valutare ai magistrati eventuali profili di colpevolezza da parte del dirigente, che ha rifiutato in un primo momento il ricovero, avendo avuto inoltre nei giorni precedenti contatti tra feste e un funerale nonostante febbre e sintomi compatibili col Covid-19.

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Zaia ha inoltre sottolineato che i quattro veneti che hanno viaggiato in auto al rientro dalla Serbia “non avevano addosso la mascherina”. Il presidente della Regione dall’altra parte prova anche a smorzare la paura: “Abbiamo parlato di un focolaio con 5 positivi, oggi i positivi sono 4 in più rispetto a ieri”, inoltre “nonostante qualcuno abbia buttato benzina sul fuoco, si tratta di un focolaio importato dalla Serbia e portato in auto. Il piano di sanità pubblica stabilisce che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti devono essere in isolamento domiciliare. Il Veneto non ha ripreso l’onda di contagi, non stiamo parlando di un’ecatombe”.

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