Campionato di calcio sospeso fino a data da destinarsi. Ciò che è successo ieri sera in Turchia ha del surreale. Al termine della partita tra Ankaragucu e Rizespor, il presidente del club di Ankara Faruk Koca è corso in campo e ha sferrato un pugno in faccia all’arbitro Halil Umut Meler. Da lì il caos, la ressa, gli spintoni, anche dei calci in faccia al direttore di gara, nel frattempo caduto a terra, da parte di altri due membri della squadra di casa. Dopo poche ore è arrivata la decisione della Federazione calcistica della Turchia.

La partita Ankaragucu-Rizespor

La “serata nera” del calcio turco, come è stata definita dalla Federazione, è iniziata con il match tra Ankaragucu e il Rizespor, due squadre della massima serie del campionato anatolico, finito 1-1. Dopo un gol negato all’inizio del match di lunedì sera ai padroni di casa per fallo di mano, l’Ankaragucu era riuscito a passare in vantaggio ma poi è finito in 10 per un’espulsione. Anche nel Rizespor un calciatore è stato espulso al 95°, ma negli ultimi secondi della partita nel lungo recupero è riuscita a segnare e pareggiare. Al fischio finale è scattato il caos.

Turchia, il pugno all’arbitro

Il proprietario del club si è fiondato in campo e, nonostante ci fossero altre persone, ha tirato un pugno in faccia all’arbitro. Il direttore di gara è caduto e si è rannicchiato su se stesso, coprendosi il volto con le mani, anche perché nel giro di pochi istanti sono arrivati altri due uomini che lo hanno colpito con dei calci. Il ‘capannello’ di persone si è ingrossato, tra giocatori, staff, e personale di sicurezza, con gli autori dei gesti che sono stati allontanati.

Nelle immagini circolate nei minuti successivi, si è visto Halil Umut Meler, l’arbitro, con il volto tumefatto e l’occhio sinistro visibilmente gonfio. Tanto che si è reso necessario il trasferimento in ospedale, secondo i media turchi.

Campionato sospeso in Turchia

“Per decisione del consiglio di amministrazione della Federcalcio turca, le partite di tutti i campionati sono rinviate a tempo indeterminato”. La nota della Federcalcio Turca (TFF) ha quindi sospeso il campionato di calcio dopo la violenta aggressione di lunedì sera.

Intanto l’Associazione turca degli arbitri ha auspicato che “i responsabili del calcio e della giustizia turchi prenderanno tutte le misure penali necessarie”. È arrivato anche il messaggio dell’Ankaragucu, il club coinvolto, che ha fatto ammenda: “Ci scusiamo con i tifosi e con l’intera comunità sportiva per questo triste incidente“.

 

L’intervento di Erdogan

Il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya ha annunciato sui social l’arresto di tre uomini, tra cui il presidente dell’Ankaragucu. Ma l’aggressione ha fatto subito il giro del mondo e a reagire è stato anche il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan che ha condannato “l’attacco all’arbitro Halil Umut Meler”. “Non permetteremo mai che la violenza interferisca nello sport turco” ha detto Erdogan.

Ma il problema ce l’ha in casa, perché Koca, il proprietario del club di Ankara autore dell’attacco, è stato eletto due volte – nel 2002 e nel 2007 – come deputato dell’Akp, il partito islamista conservatore di Erdogan. Secondo il canale pubblico turco Trt Haber, proprio l’Akp ha avviato la procedura di esclusione di Koca dal partito.

Redazione

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