L’addormentata nel bosco almeno era bella. Questa Forza Italia purtroppo lo è molto meno. Ma sonnecchia allo stesso modo. E scopre oggi -udite, udite- che Matteo Salvini si colloca a destra, anche in Europa, e che lo certifica a Firenze radunando i destri europei, che non vogliono una riedizione delle larghe intese con i socialisti che reggono la Presidenza di Ursula von der Leyen; e infine che questo metterebbe in imbarazzo l’unico partito italiano a sedere nel consesso del Partito Popolare Europeo. Ma va? Incredibile eh? Ma che scoperta…! Certo, l’imbarazzo di Forza Italia lo noto io che ho un orecchio sensibile al riguardo, gli italiani nemmeno se ne accorgono, vista la sua capacità di comunicare e il carisma assai contenuto di certi suoi protagonisti. E poi, io ricordo molto bene quando chi oggi si scandalizza era talmente appiattito da sgridarti se eccepivi alla Lega di votare lo spazzacorrotti con i grillini.

Ma Salvini non lo si scopre oggi, è e resta se stesso, e serve gli interessi della Lega. Che sono quelli di ricavarsi una zolla di terreno elettorale da coltivare, a destra di Giorgia Meloni, impegnata a offrire un profilo nelle sue intenzioni più rassicurante, e (secondo me) incline eccome a votare von der Leyen all’indomani delle elezioni europee. Forza Italia invece quale zolla coltiva? Cosa propone alla Nazione che governa? Non ve ne è traccia riconoscibile, obiettivamente. Non c’è iniziativa. I parlamentari sono ridotti a commentatori di iniziative altrui (appunto Meloni e Salvini). Ad Antonio Tajani, cui io riconosco una certa caparbietà nell’affermare il suo europeismo popolare, non possono star bene certe alleanze. Ma oltre una flebile nota con cui alza il sopracciglio come se commentasse un paio di inviti sbagliati a una festa, cosa fa di concreto?

La prima giornata del Riformista ha ospitato il Presidente del Senato Ignazio La Russa, che nella sua sincerità (che gli fa onore), ci ha detto di ritenere la riforma della Giustizia “divisiva” e da posporre a quella sul premierato. Cioè attendere almeno due anni da oggi. Ce la vedete una maggioranza che nell’ultimo anno di Governo affronta una riforma simile? Io, e chiunque sappia un po’ di politica, no. E Forza Italia non ha nulla da eccepire? Ha già dimenticato un signore che si chiama Silvio Berlusconi, che la riforma della Giustizia l’avrebbe portata al primo Consiglio dei Ministri, e che la considerava oggetto sociale del suo movimento liberale di massa e iper garantista? Dopo non aver fatto un plissè per il no alla commissione d’inchiesta sull’uso politico della giustizia che anche io proposi anni fa, ora che c’è l’occasione della vita, e un ministro come Nordio a via Arenula, ce la si fa scappare?
C’è differenza tra stare al governo e governare. Ricordatevene, per favore.